È nato a Caltanissetta il gruppo “studenti consapevoli”, un progetto finalizzato a creare un dialogo attivo ed efficace tra i giovani e l’amministrazione comunale.
L’iniziativa, nata da un gruppo di studenti del Liceo Classico Linguistico e Coreutico Ruggero Settimo e immediatamente estesa a tutti gli istituti scolastici superiori della città, punta alla formazione di cittadini consapevoli e attivi per il proprio territorio.
Un confronto franco, articolato e costruttivo, per i giovani adolescenti nisseni, è la base per migliorare il benessere del territorio e dei suoi abitanti.
Sono state le struggenti parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale cita, a sua volta, l’illustre professore Pietro Carmina di Ravanusa, a favorire la nascita del Progetto Studenti Consapevoli: “Non siate spettatori, ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro. Sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare…”
Il gruppo, al momento composto da 20-30 studenti referenti delle differenti scuole superiori della città di Caltanissetta intende incontrare l’amministrazione comunale e chiedere al Sindaco Roberto Gambino e all’assessora all’istruzione Marcella Natale, l’assegnazione di una sede nella quale potersi incontrare e dialogare.
“Per rendere il progetto realmente concreto, abbiamo subito coinvolto i rappresentanti delle altre scuole medie superiori del nostro territorio – hanno spiegato i promotori -. E per renderlo vincente abbiamo subito dopo sognato di estenderlo a tutti gli studenti d’Italia. Pertanto, l’obiettivo è quello di ampliare via via il confronto con il cosiddetto movimento studentesco nazionale ed arrivare ad ottenere un incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Soltanto la più alta carica dello Stato potrà avere il potere di obbligare l’attuale governo di unità nazionale ad affrontare con una riforma radicale gli atavici problemi che affliggono la Scuola italiana.
Il coraggio di lottare per i propri diritti e il proprio futuro arriva dalle parole di Emmanuel Kant: “Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così com’è andato finora contribuiscono a far sì che l’oggetto della loro predizione si avveri”.
Le richieste degli “Studenti Consapevoli” sono racchiuse nel seguente decalogo:
1) Precarietà dei fondi devoluti all’istruzione: i fondi destinati da parte dello Stato italiano all’istruzione ed alla formazione primaria, secondaria ed accademica ammontano, complessivamente, solo al 7,9% della spesa nazionale! Una somma irrisoria se si considera che la Scuola è il più grande patrimonio che ha il Paese: sì, il più grande patrimonio! Non è una esagerazione perché il fatto che si crea conoscenza, significa che si crea la base della ricchezza di tutto il popolo. Conseguenze dirette della precarietà dei fondi devoluti all’istruzione sono: a) le problematicità strutturali nelle quali vertono gli istituti italiani molti dei quali versano in stati di degradazione e fatiscenza; b) il numero delle classi sovraffollate che rende la qualità della didattica compromessa apriori; c) i docenti demotivati a causa di uno stipendio non adeguato al prezioso compito che essi svolgono; d) gli studenti demotivati sono il triste risultato delle classi pollaio e degli insegnanti che non svolgono bene il proprio lavoro; e) anche le problematiche relative ai trasporti sono legate alla precarietà dei fondi devoluti all’istruzione:viene, infatti, sottovalutata la drammatica quotidianità che affligge le giornate degli studenti pendolari. Il costo dei biglietti e degli abbonamenti dei mezzi pubblici e privati risulta eccessivo e in alcuni casi proibitivo e la quantità ridotta di mezzi pubblici fa registrare un’assenza di tratte dirette, costringendo i pendolari ad affrontare viaggi dispendiosi in termini di tempo e di energia, inducendoli inoltre in una condizione di precarietà psicologica nelle prime ore scolastiche.
2) Nozionismo e problematiche relative ai programmi ministeriali: a) preso in esame l’indirizzo quantitativo dei programmi, a discapito dell’aspetto qualitativo, le studentesse e gli studenti affrontano molto spesso studi inefficaci ed anacronistici; b) la struttura di alcuni programmi ministeriali è ferma all’Ottocento! Non ha più senso, per esempio, insegnare le letterature e la filosofia seguendo la rigida scansione cronologica (dalle origini ai giorni nostri). Anche i Promessi Sposi imposti al secondo anno e La Divina Commedia spezzata e suddivisa nell’arco del triennio non funzionano più. C’è, invece un grande bisogno di trattare le tematiche più attuali, fondamentali per una formazione olistica della vita politica, storica e lavorativa contemporanea; c) Così come c’è un gran bisogno di conoscere la storia e la letteratura del territorio locale e regionale nei quali si vive; d) l’enormità dei programmi e la necessità di portare al termine innumerevoli verifiche finalizzate all’assegnazione di valutazioni frettolose e superficiali, appiattisce la dinamicità dell’educazione degli studenti, i quali non hanno a disposizione spazi sufficienti per il dibattito critico volto allo sviluppo di una coscienza individuale libera; e) l’alternanza scuola-lavoro è stata un disastro e anche una tragedia, visto che ben due studenti ci hanno rimesso la vita! I percorsi comunque si rivelano spesso inadeguati e non inerenti al percorso di studio intrapreso dagli studenti. Inoltre, non essendo essa retribuita e non attenendosi alle normative del diritto al lavoro che regolamentano l’attività didattico-lavorativa, lede la dignità umana e i diritti inalienabili del cittadino;
3) Esame di Stato: L’esame di Stato, ormai da troppo tempo, è divenuto un mero atto burocratico. Infatti, in Italia, il tasso di promozione all’esame di Stato ammonta al 99,8%.
4) Scelta di studio superiore prematura: La scuola media inferiore è inferiore di nome e di fatto: assolutamente inadeguata rispetto alle enormi difficoltà che l’alunno deve già affrontare da un punto di vista psicologico. In questo periodo, le ragazze e i ragazzi vivono gli anni cruciali dell’età evolutiva, e la Scuola, invece di educarli a crescere, li imbottisce di fredde nozioni e li “licenzia” subito, costringendoli a scegliere in maniera frettolosa un indirizzo di studi superiore che molto spesso si rivelerà sbagliato: siamo l’unico Paese in Europa che rilascia il diploma di scuola media a ragazzini di appena 13 anni!
5) Educazione civica, politica e democratica: la materia, introdotta ufficialmente nell’ a.s. 2020-2021, nell’attuale formula risulta inefficace ai fini della formazione critica e sociale dello studente: a) il programma, non essendo regolamentato dal MIUR, risulta frammentario ed incompleto; b) l’assenza di professori specializzati nell’insegnamento della materia induce gli studenti ad affrontare tematiche non pertinenti con la struttura su cui la stessa materia si fonda, affidando l’educazione degli stessi alle competenze individuali dei docenti; c) il monte ore della materia, che è 33 ore per a.s., risulta esiguo ai fini di un adeguato apprendimento.
6) L’ora di religione: Negli ultimi anni, le richieste di esenzione dall’ora di religione da parte degli studenti cresce esponenzialmente, a causa delle limitazioni culturali che essa impone: a) ancora una percentuale di docenti di religione è incaricata dalla curia vescovile, e non da regolari concorsi pubblici di assunzione; b) la religione trattata a scuola esclude di fatto la partecipazione degli studenti appartenenti o ad altre religioni rispetto al Cristianesimo, o non appartenenti ad un credo religioso; c) si propone una rivisitazione della materia ai fini di compiere un percorso di analisi storico-culturale delle religioni.
7) Lo studio della geografia
8) Educazione sentimentale e sessuale
9) Aziendalizzazione degli istituti scolastici: Con l’emanazione del DPR 275/99 che sancisce l’autonomia degli istituti scolastici, le scuole sono divenute delle aziende tese ad assicurarsi sempre più iscrizioni, venendo meno all’aspetto qualitativo dell’insegnamento;
10) Criticità relative alla rappresentanza studentesca (proposta di cambiamento attraverso la valorizzazione dei canali istituzionali).