Ciascuno di noi ha una crepa nella nostra vita. È una malattia, un errore che è stato commesso o un’ingiustizia subita. È piccola e quasi invisibile, insita nel profondo della nostra anima oppure immensa, percepibile non soltanto da chi la possiede ma anche da chi osserva.
Ed è questa crepa che bisogna imparare a guardare secondo una differente prospettiva, smettendo di disprezzare “ciò che è guasto o imperfetto” per riuscire a scorgere quella luce brillante che vi filtra dentro.
È questo il messaggio che il regista Valerio Cammarata ha voluto trasmettere attraverso il cortometraggio “inCOTROLUCE” girato in collaborazione con l’associazione “Progetto di Vita” di San Caltaldo e i suoi ragazzi.
Interpreti di questa storia a sfondo sociale sono le stesse persone autistiche che gravitano attorno alla Tenuta insieme ad alcuni ragazzi che frequentano l’Oratorio di San Cataldo e anche la music band “Effetto Larsen”.
“inCOTROLUCE” è una storia fatta di accoglienza, incontri e opportunità. Di scoperte e di riflessioni per proiettarsi verso una nuova esperienza di vita.
“Abbiamo accettato di partecipare a questo film – ha spiegato Gaetano Terlizzi, direttore della tenuta Sant’Angela Merici gestita dalla ConSenso Coop. Soc. – perché racconta l’essenza della cooperativa, una quotidianità fatta di incontri e sguardi. Non volevamo aderire a un progetto autocelebrativo ma trovare un’opportunità che amplificasse il messaggio che trasmettiamo qui e sottolineasse come l’autismo non va osservato a distanza, quasi con il timore di vedere <<quella crepa interiore>>. C’è una crepa in ogni cosa – e in ogni persona -anche se si presenta in modo differente. E, a renderci diversi, è proprio quello che si fa dopo averla individuata”.
La storia ruota attorno all’esperienza negativa di un ragazzo che, dopo aver commesso un’azione grave, viene punito con la “Messa alla prova” da parte del tribunale. E, per “scontare la pena”, viene individuata la Tenuta della cooperativa Progetto di Vita ritenendola una realtà capace di offrire un’opportunità per apprendere l’errore e riscattarsi.
Il giovane inizialmente esulta ritenendo di essere stato assegnato in un luogo poco impegnativo sia a livello fisico sia emotivo.
Ben presto, però, si renderà conto di aver sottovalutato l’esperienza che gli era stata offerta poiché in quel luogo non sarà lui a “dare” bensì a “ricevere” e che da quegli incontri uscirà profondamente trasformato nel suo stesso modo di vivere e percepire la realtà che lo circonda.
“La maggior parte dei ragazzi vive ripiegata su sé stessa e sulle proprie convenzioni – ha proseguito Terlizzi -. I <<nostri>> ragazzi, invece, con il loro approccio accogliente smontano le convinzioni di chi li circonda con la loro ingenua semplicità e genuinità”.
Ne deriva un percorso di inclusione che va ben oltre i recinti della Tenuta e si estende anche al di fuori poiché il vero cambiamento si concretizza non nel “contesto materiale” ma nella capacità del soggetto di guardare quel mondo che sta all’esterno.
“C’è una crepa in ogni cosa?” è la domanda che si pone il protagonista di questo film. Il giovane inizia a interrogarsi e chiedersi “a che serve” la malattia, la disabilità o l’errore commesso se da quell’esperienza non si ricava qualcosa di buono. E la ricerca è proprio di quella luce che esce dalla crepa e permette di vedere qualcosa di più bello che, altrimenti, sarebbe rimasto al buio. La crepa è l’opportunità che viene offerta per vedere oltre”.
Il film sarà proiettato per la prima volta l’8 aprile alle ore 19.30 al Cine Teatro Don Bosco di San Cataldo durante una serata che sarà condotta da Giovanni Di Lorenzo e che avrà come partner ISPEDD (istituto per i disturbi pervasivi dello sviluppo e l’autismo), Ass. Progetto di Vita, Banca di Credito Cooperativo G. Toniolo, ConSenso Coop. Soc. e come sponsor Emmezootecnici. Una data volutamente scelta nella settimana nella quale si celebra la Giornata Mondiale per l’Autismo. “Per noi il 2 aprile non rappresenta una ricorrenza da festeggiare ma un bilancio che permette di capire da dove veniamo e verso dove proiettarci. Non volevamo organizzare conferenze o tavole rotonde nel quale raccontavamo in nostri progetti o parlavamo in via teorica della malattia e delle strategie di intervento – ha commentato Terlizzi -. Il nostro desiderio era quello di adottare un approccio introspettivo, aprire le nostre porte e far vivere ciò che noi ogni giorno viviamo e quali emozioni ne traiamo. Il film ci è sembrato il modo migliore per raccontarlo e di mostrare come nessuna situazione deve essere percepita come insormontabile o senza speranza”.
Il film, dopo la presentazione al Don Bosco, proseguirà il suo percorso di sensibilizzazione coinvolgendo le scuole di ogni ordine e grado e partecipando a festival culturali.
L’idea è quella di creare un progetto coinvolgendo i giovani della Provincia di Caltanissetta e, con la guida della nostra équipe di esperti, invitarli a riflettere su questa tematica. “Farsi delle domande” è già il primo passo verso un percorso di crescita interiore verso la riscoperta delle opportunità che ciascuno di noi trova nel suo percorso di vita e, con un’adeguata riflessione, acquisisce gli strumenti per scegliere in modo responsabile.
“Vola alto solo chi osa farlo” scriveva Luis Sepùlveda in “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” e Progetto di Vita ha sempre rispettato questo invito. L’8 aprile 2022 non sarà soltanto la data in cui sarà proiettato per la prima volta il film ma è anche quella in cui inizieranno i lavori di ristrutturazione per rendere sempre più concreto il progetto “Dopo di Noi”. Un adeguamento edilizio molto importante realizzato anche con i fondi del 5×1000 che si collega, come visione di crescita e inclusione, con la piscina interrata che si prevede sarà completata per il mese di giugno 2022.
“Stiamo tracciando un nuovo punto di partenza che metterà in cantiere non soltanto ferro e cemento ma un ulteriore concretizzazione dei nostri sogni e delle aspettative dei nostri ragazzi”.
Un ringraziamento speciale Progetto di Vita lo rivolge a tutti coloro che hanno contribuito a vario titolo alla realizzazione del progetto e in particolare all’istituto liceo artistico statale Juvara, all’oratorio salesiano di San Cataldo oltre che a tutti i ragazzi che hanno interpretato il cortometraggio. Tra loro Stefano Mangione, Giorgio Salamone, Riccardo Fiandaca, Pietro Carlotta, Samuele Leone, Mattia Alessi, Massimo Di Forti, Riccardo Urso, Vincenzo Di Marco, Daniela Di Marco, Patrizia Capizzi, Aldo Carrubba, Andrea La Fisca, Raffaella Sardo, Giulia Saporito, Gaetano Rindone, Dana Galletti, Gabriele Pisella, Teresa Nocera, Maurizio La Fisca, Chiara La Fisca e Paola Mangione.