Questa mattina gli studenti dell’Istituto Mottura di Caltanissetta hanno allestito nel piazzale del Museo Mineralogico una panchina “gialla” per onorare tutte le donne.
È stato fatto con il contributo di tutte le classi della scuola.
« L’8 marzo è una data da ricordare non da festeggiare. Onore e rispetto a tutte del donne del mondo!»
«C’è un universo chiamato donna che porta in sé un’enorme varietà di mondi su cui regnano intelligenza, amore ed empatia»,
«la migliore protezione che qualsiasi donna possa avere è il coraggio»,
«se gli uomini fossero belli e intelligenti si chiamerebbero donne».
Queste, insieme a tante altre frasi e riflessioni significative, hanno decorato la panchina nella quale sono state raccolte e riunite mimose, palloncini, cartelloni e bigliettini. Tutti per celebrare la Giornata Internazionale della Donna.
“Abbiamo dato concretezza al lavoro di riflessione sulla parità di genere e sull’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 che i ragazzi hanno svolto nei giorni scorsi insieme ai docenti – ha spiegato la dirigente Laura Zurli quando questa mattina ha partecipato all’allestimento della panchina -. La scelta della collocazione, anche questa volta, ha un significato formativo che si estende oltre i cancelli di scuola. Desideriamo attirare l’attenzione dei passanti e comunicare la necessità di una considerazione più approfondita di quello che ancora oggi è un gap non superato”.
Ancora, nel 2022, le donne faticano a conciliare lavoro e famiglia e vengono spesso discriminate in ambito professionale. In Italia solo una donna su due ha un lavoro retribuito così come ci svela il “Bilancio di genere 2021” a cura del Dipartimento della ragioneria generale dello Stato.
In molti ambiti, tra cui quello della politica, sport o imprenditoria, la presenza del “gentil sesso” è ancora marginale. A peggiorare la situazione, il bilancio delle vittime di femminicidio si è aggravato con la pandemia.
Per il corpo docente dell’istituto, pertanto, non si può affrontare seriamente la questione della differenza di genere – e abbatterla – senza alzarsi dai banchi di scuola e uscire fuori, tra la gente. Per mettere insieme teoria e pratica, per applicare nella realtà ciò che si sperimenta in laboratorio.
E la panchina gialla, in bella mostra davanti una nevralgica via alle porte della città, è solo un simbolo che mostra verso dove la scuola desidera portare i propri studenti.
Ma si sa che un simbolo non è mai “solo” un oggetto materiale bensì un segno che rimanda a contenuti o valori particolari o universali. In questo caso si tratta della parità di genere.
Nella foto: la dirigente Zurli con alcuni docenti dell’istituto e una rappresentanza di studenti.