BOMPENSIERE – A Bompensiere la festa di San Giuseppe, che ogni anno si celebra nel giorno di una domenica prossima al 19 marzo, è una ricorrenza molto sentita, sia dal punto di vista religioso per la venerazione che viene portata al Patriarca, sia anche per la rievocazione pubblica della Sacra Famiglia. Alle celebrazioni viene associato un momento di folclore religioso con la processione «vivente» della Sacra Famiglia per il corso principale e poi con la cosiddetta «tavolata» in piazza accompagnata dall’omelia e benedizione del Parroco.
La «tavolata» è imbandita con prodotti tradizionali di stagione e «pani» e dolci tradizionali appositamente realizzati non solo per i componenti viventi della Sacra Famiglia ma anche per tutto il popolo che assiste e prega.
Quest’anno, come i due precedenti, la
rappresentazione in processione non si è potuta realizzare per gli eventi
consequenziali alla pandemia, però il Parroco, Padre Salvatore Giuseppe
Pignatone, ha avuto una brillante idea di preghiera attraverso l’organizzazione
di un concorso di poesia in lingua e dialetto per preghiere o suppliche in
onore di San Giuseppe, ed anche dei papà.
L’idea nasce anche dalla tradizione dei canti e preghiere che hanno accompagnato nel tempo la vita religiosa della comunità. Canti e preghiere che si sono conservate nella memoria collettiva degli anziani e delle nuove generazioni che ne hanno raccolto l’ereditarietà.
La novità oggi, però, la si vuole rivivere attraverso lo stimolo all’«auto-preghiera» da esprimere con il sentimento dell’anima da rivolgere alla intercessione e alla venerazione del Santo.
Il concorso ha visto la partecipazione di 9 «concorrenti» così indicati: Carlotta Anna, Capobianco Lilla, Cino Giusi, Licata Salvina, Losardo Salvatore Gioacchino, Monella Aurora, Russo Carmela, Sorce Diega e Tona Antonietta.
I componimenti sono stati presentati e letti-recitati nella Santa Messa serale di domenica 20 marzo, molto apprezzati, ed a tratti con qualche linea di commozione, da parte dei fedeli. Un apprezzamento sia per quelli esposti in dialetto che in italiano.
Non si è voluto fare una classifica, sono stati apprezzati e premiati tutti con un attestato di riconoscimento, per come ha voluto Padre Salvatore, così come è stato collaborato da Maria Ricotta e da Totino Saia, in una bella rappresentazione di preghiera e condivisione collettiva.
Si sono poste, quindi, le premesse perché tale iniziativa diventi una costante per il futuro, per consolidare ancor più la venerazione per questo Santo, così importante nello spirito di religiosità della Chiesa.