Rinnovare la patente può non essere una cosa così scontata per chi ha problemi di vista, soprattutto con la recente normativa che, oltre al visus che si raggiunge, ovvero la misurazione della propria capacità della vista espressa in decimi, ha introdotto anche due ulteriori parametri che sono il campo visivo e la sensibilità al contrasto.
Sicuramente, si tratta di un problema che diventa più significativo per coloro che hanno superato i 65/70 anni e che, quindi, hanno già riscontrato un sensibile calo della vista, ma anche i più giovani potrebbero avere delle difficoltà.
Cosa fare prima di sottoporsi alla visita per il rinnovo della patente
Prima di recarsi alla visita oculista per il rinnovo della patente, è meglio fissare in via preventiva un appuntamento dall’optometrista o dall’oculista: questo passo, infatti, consente di arrivare al giorno della visita preparati e muniti di occhiali adatti alle proprie capacità visive. Ad esempio, il professionista potrebbe farvi vedere bene grazie alle lenti progressive Varilux® che offrono tre zone di visione, vicina, intermedia e lontana, e sono molto versatili per adattarsi a ogni montatura.
In questo modo, quindi, si potrà superare la visita per la patente senza problemi. Rischiare di non essere valutati idonei alla visita medica vuol dire non aver la patente con tutti i disagi che ne derivano.
Quali sono i requisiti minimi richiesti durante la visita oculistica per la patente
In particolar modo, la normativa vigente, prevede un visus diverso in base alla tipologia di patente: per quelle A e B sono richiesti 2/10 della tabella per l’occhio peggiore e almeno 5/10 per l’occhio migliore mentre per le patenti C, D, E è richiesta la lettura di almeno 4/10 per l’occhio peggiore e di 8/10 per quello migliore (totale 12/10). La capacità visiva può essere testata anche indossando gli occhiali. Se, infatti, viene indicato di guidare l’auto con le lenti, sul documento verrà riportato il codice (01).
Oltre a superare questo esame della vista, però, vengono richiesti anche una buona sensibilità al contrasto, una buona capacità di visione crepuscolare e la sensibilità all’abbagliamento, ovvero quanto velocemente si recupera la visione normale dopo essere stati abbagliati.
Inoltre, viene valutato anche l’ampiezza del campo visivo che, in presenza di alcune patologie come il glaucoma, ad esempio, potrebbe essere ridotto. I requisiti minimi, in questo caso, sono una visione di 160 gradi, con estensione di 80 gradi verso sinistra e verso destra e di 25 gradi verso l’alto e 30 verso il basso.
Bisogna ricordare, inoltre, che i tempi per il rinnovo della patente sono di 10 anni fino al compimento dei 50 anni di età e ogni 5 anni per età compresa tra 50 e 70 anni, ogni 3 anni tra i 70 e gli 80 anni e ogni 2 anni superati gli 80 anni per le patenti A mentre per le patenti superiori hanno delle tempistiche più brevi.
Come viene effettuata la visita oculistica per la patente
Il test della vista viene effettuato ponendo l’ottotipo lontano a una distanza prefissata di 3-4 metri: al paziente viene chiesto di leggere le lettere o i simboli dalla prima all’ultima riga (rispettivamente 1 decimo e 10 decimi), prima con entrambi gli occhi aperti e poi coprendo alternativamente prima un occhio poi l’altro.