SAN CATALDO – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Nel corso della campagna elettorale per le scorse amministrative, parlando di iniziative per l’economia locale, abbiamo sottolineato l’esigenza di concentrare gli sforzi su quei settori dove esiste una tradizione produttiva, e sui quali la storia della nostra economia locale ha profonde radici.
È necessario concentrarsi sulla tutela e la valorizzazione della biodiversità locale che con la nostra terra e con le nostre condizioni climatiche ha stretto un legame indissolubile per evitare la concorrenza spietata delle multinazionali.
La coltura e l’allevamento di specie locali sono da millenni patrimonio culturale della nostra gente e se concentriamo gli sforzi su cultivar e razze autoctone non avremo concorrenza.
Fondamentale sarà la collaborazione con le associazioni di settore, l’Istituto Agrario Livatino e con istituti di ricerca e università.
Una delle iniziative che l’Amministrazione, su impulso del Consiglio Comunale, dovrà intraprendere al più presto è l’adozione delle De.Co.. A tale riguardo il movimento Tradizione e Futuro ha presentato una mozione ad hoc.
De.Co. è l’acronimo di Denominazione Comunale di Origine, riconosciuta dalla L 142/90 che ha concesso ai Comuni la possibilità di disciplinare la valorizzazione locale delle attività agroalimentari tradizionali.
Dal 2002 sono regolarmente istituite grazie a un regolamento-tipo stilato dall’ANCI.
A differenza dei marchi DOP, DOCG, IGP etc., la De.Co. non è un marchio di qualità o un marchio di certificazione. Si tratta, invece, di una attestazione di tipicità da parte del comune con la quale si punta al riconoscimento, alla valorizzazione, alla promozione e alla tutela di un prodotto agroalimentare o artigianale, ma anche di una festa, una fiera, una sagra oppure una particolare tecnica di coltivazione o di allevamento, le cui storia e tipicità sono indissolubilmente legate al territorio e alla sua gente.
I prodotti tutelati devono rispondere a caratteristiche di storicità, tipicità e di espressione del patrimonio collettivo (perché non se ne avvantaggi una singola azienda) e devono attenersi ad uno specifico disciplinare di produzione.
Grazie alle De.Co. riusciremo finalmente a valorizzare un prodotto come la “‘Ngiambella” a favore della quale, in passato, in diversi hanno cercato inutilmente un’adeguata legittimazione. Ma non dimentichiamo prodotti come la “Mandorla 23 di San Cataldo” che da molto tempo attende un giusto riconoscimento, oppure la “Gallina coronata” che addirittura figura nello stemma di famiglia dei Galletti, fondatori della nostra città, ma anche, più semplicemente, l’arancina di spaghetti o il muffoletto di San Martino con miele e ricotta e tanto altro ancora.
Firmato Giuseppe Di Vita (Componente del Movimento Tradizione e Futuro)