“Le dichiarazioni rese da Alfonso Cicero sono inutilizzabili, atteso che la Corte ha ritenuto di sentirlo ai sensi dell’articolo 210 del Codice di procedura penale, cioè quale indagato di reato connesso”. A dirlo, all’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta, è l’avvocata Monica Genovese, legale di Marco De Angelis, funzionario della Polizia imputato nel processo d’appello all’ex Presidente degli industriali della Sicilia Antonello Montante. In primo grado De Angelis era stato condannato a 4 anni di carcere.
“Cicero non è, quindi, un teste puro e le sue dichiarazioni devono avere un riscontro esterno di cui nel processo non c’è nulla”. Inoltre, la legale ha ribadito alla Corte d’Appello presieduta da Andreina Occhipinti, che non ci sarebbe stato “nessun riscontro circa l’interessamento di Montante per la nomina di Sanfilippo alla segretaria particolare dell’Irsap”.
Al termine della richiestaria, il pg Giuseppe Lombardo ha chiesto la conferma della condanna a 4 anni di reclusione. La richiestaria proseguirà con le arringhe dei legali dell’imputato principale Antonello Montante, condannato in primo grado a 14 anni di carcere.
Oggi è assente per motivi di salute, come ha spiegato il suo legale, l’avvocato Giuseppe Panepinto all’inizio dell’udienza. Alla sbarra anche l’ex comandante della Guardia di Finanza di Caltanissetta Gianfranco Ardizzone, il responsabile della sicurezza di Confindustria ed ex poliziotto Diego Di Simone e il questore Andrea Grassi.