Riceviamo e pubblichiamo un appello che gli aderenti al Polo Civico Cives 3.0 rivolgono ai politici del territorio partendo dai consiglieri comunali per salire alla delegazione regionale e nazionale.
A seguire il testo completo:
La pandemia e la recente guerra in Ucraina hanno occupato la nostra attenzione, destando ansia e preoccupazione che opprimono le nostre esistenze quotidiane. Ma bisogna trovare la forza di reagire, di dare spazio al desiderio di ripartenza. Tutto questo non può distrarci dai fatti locali, che in questa fase, sono importanti e fondamentali per il futuro del nostro territorio.
Il PNRR è un’occasione unica e irripetibile, in cui consistenti risorse economiche stanno per essere impegnate per realizzare investimenti sui quali strutturare lo sviluppo della città. Tanti sono gli aspetti che vorremmo affrontare per capire quale progetto di sviluppo è stato predisposto, ma in questo intervento vorremmo concentrarci su due aspetti nodali.
Il primo concerne la salute pubblica e l’evidente necessità, che abbiamo sperimentato in questa pandemia, di investire sulla sanità, prima di tutto del territorio e poi quella ospedaliera. Su quella territoriale è sotto gli occhi di tutti che nulla è cambiato in questi anni e nulla si prospetta per il futuro. Servizi in affanno, liste di attesa vergognose anche per prestazioni che invece meriterebbero trattamento di urgenza. Per l’ospedale Sant’Elia abbiamo registrato la chiusura del reparto di pneumologia e adesso veniamo a conoscenza dell’apertura del reparto di emodinamica a Enna, ovviamente mirata a depotenziare il servizio nisseno.
Quando più di 10 anni fa facevamo le battaglie politiche perché nel nostro ospedale fosse attivato il servizio di emodinamica, si diceva che tale importante servizio costava molto in termini di investimento economico e acquisizione di personale sanitario specializzato, e che tale servizio poteva essere giustificato utilizzando la centralità del Sant’Elia che avrebbe garantito la copertura dei territori del nisseno, ennese e agrigentino. Oggi, invece, per Enna, un ospedale ad appena 35 km dal nostro, il problema economico sembra inesistente. È un ulteriore segnale di smantellamento del nostro presidio, preludio di una maggiore centralità della città di Enna, che sempre più, sembra concentrare gli interessi della politica regionale e nazionale.
L’altro argomento è stato brillantemente denunciato dall’avvocato Antonio Campione, in merito all’accorpamento della Camera di commercio di Caltanissetta in un comprensorio vasto che parte da Siracusa ed arriva a Trapani, relegando la nostra città ad un ruolo marginale. Tutti noi sappiamo quanto sia importante il ruolo della Camera di commercio, soprattutto in questa fase di riprogrammazione per il rilancio delle attività produttiva nel nostro territorio. Per entrambi gli aspetti abbiamo registrato un imbarazzante silenzio, a parte pochi interventi isolati , della polica locale e soprattutto della deputazione regionale e nazionale. Ancora una volta si consegnano la nostra città e il nostro territorio all’oblio e alla dimenticanza.
Noi non ci stiamo e per questo chiediamo ai consiglieri comunali che sentono la responsabilità di difendere gli interessi della città di convocare con urgenza un Consiglio Comunale aperto ai cittadini, invitando i deputati del territorio, su questi due aspetti, e un altro, immediatamente successivo, che affronti la problematica del debito Ato, affinché il Sindaco informi la città circa le motivazioni che lo hanno spinto a riconoscere e pagare il debito di 10 milioni di euro, e le risultanze relative alla recente deliberazione nr. 123 del 7 settembre 2021 della Corte dei Conti, che su questo riconoscimento aveva segnalato gravi incongruenze.