Ambiente

Sars-cov-2 e analisi dei reflui grezzi: Caltaqua nel progetto “sari” con iss e unipa “protagonisti” i depuratori di Caltanissetta e Gela

Marcia a pieno regime il Progetto SARI (Sorveglianza Ambientale Reflue in Italia) volto alla sorveglianza epidemiologica di SARS-CoV-2 attraverso il monitoraggio delle acque reflue urbane dal quale ottenere indicazioni utili sulla circolazione spaziale e temporale del virus nella popolazione durante la fase epidemica e sull’allerta precoce di focolai nel periodo post-pandemico.

Il progetto è stato messo in campo dall’estate del 2020 su scala nazionale dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in condivisione con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e con il coinvolgimento del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente(SNPA), delle ASPdell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS), di alcune Università, centri di ricerca e, attraverso Utilitalia, di oltre 50 gestori del Servizio Idrico Integrato. 

Tra questi c’è Caltaqua – Acque di Caltanissetta S.p.A., gestore del servizio idrico integrato per il territorio della provincia di Caltanissetta che, in qualità di Struttura territoriale di livello 1, ha messo a disposizione le proprie strutture e le proprie competenze coadiuvando la Regione Siciliana e l’Università degli Studi Palermo, quest’ultima individuata proprio dalla Regione come Coordinamento tecnico-scientifico della rete SARI in Sicilia.

Nei due siti della provincia di Caltanissetta coinvolti nel progetto – i depuratori di contrada Cammarella, nel capoluogo, e di contrada Macchitella a Gela – con cadenza settimanale (inizialmente era quindicinale) vengono prelevati dei campioni in ingresso, prima cioè di essere sottoposti a trattamento, per essere, quindi, inviati ai laboratori dell’Università di Palermo per le analisi previste dal protocollo operativo.
“Dall’analisi dei dati ricavati nel primo anno di sorveglianza della circolazione del SARS-CoV-2 attraverso i reflui, abbiamo capito che il sistema può, con una buona sensibilità e specificità, ben integrare la classica sorveglianza epidemiologica fatta attraverso i tamponi e fornire informazioni aggregate e puntuali non solo sulla prevalenza di soggetti infetti a livello locale, ma anche sulla individuazione delle varianti del virus circolanti in quel momento in un dato territorio” afferma il Prof. Carmelo Maida dell’Università di Palermo, a capo del Coordinamento tecnico-scientifico della rete siciliana.

La provincia di Caltanissetta, grazie al coinvolgimento di Caltaqua nel progetto,  è dunque uno degli snodi fondamentali della “rete-sentinella” nazionale per rilevare precocemente la presenza del virus sul  territorio così da poter arginare la sua possibile propagazione.

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