Riportiamo integralmente di seguito una lettera aperta giunta alla nostra redazione a firma del consigliere comunale di San Cataldo Maurizio Lombardo e di Laura Lipari, sulle presunte lungaggini e farragginosità legate all’assistenza dei soggetti in quarantena da parte dell’Asp Caltanissetta. Ecco il testo della missiva.
Il 31 dicembre 2019, nelle case degli italiani, un male invisibile cominciava a dilagare, e come in un film dell’orrore, il mostro, senza far il minimo rumore cominciava a annientare le sue vittime. Il Covid-19 è stato per tutti un fulmine a ciel sereno e per questo motivo, i tempi in cui, medici e scienziati di tutto il mondo hanno studiato un modo per fermarlo, sono stati lunghi.
Gli ospedali, dunque, hanno reagito all’inaspettato virus, assumendo neolaureati e persino studenti tirocinanti per rafforzare l’esercito e combattere notte e giorno contro il male che quatto quatto s’introduceva dentro i polmoni dei più deboli lasciandoli senza fiato. Oggi, 1 Gennaio 2022, a ben due anni dal primo caso, la gestione da parte della sanità sfiora il ridicolo. Dopo il Natale del 2020 in cui tutti gli italiani erano costretti a stare chiusi nelle loro case per paura di contagiare ed essere contagiati, i cittadini hanno deciso di giocare in anticipo per il Natale del 2021.
Molti scrupolosi, infatti, prima di unirsi con le proprie famiglie e creare ipotetici focolai, hanno deciso di effettuare tamponi precauzionali, non poco economici, così da essere sicuri di non essere un rischio. E qui veniamo a noi. Dal 20 dicembre i due Centro Analisi di San Cataldo, i soli addetti a effettuare i tamponi rapidi nel comune, contavano lunghe file di gente in attesa del proprio turno. Da quel giorno si sono contati casi positivi sempre più in crescita tanto da dividere intere famiglie e costringere, ancora una volta, a quarantene, isolamenti e un ulteriore Natale in solitudine.
La procedura La procedura che viene effettuata nel caso di un soggetto positivo è la seguente: Il Dottore del Centro Analisi segnala la positività all’Asp di Caltanissetta (da capire meglio questo punto) nel frattempo il cittadino deve comunicarlo al medico di base che provvederà per la richiesta del tampone molecolare con i dati del paziente (anche questo da rivedere). L’Asp, dunque, una volta presa visione della segnalazione, si attiverà per contattare il cittadino interrogandolo su: presenza di sintomi, contatti stretti degli ultimi giorni, dati suoi e dei membri familiari e infine stabilisce la data per effettuare un tampone molecolare, da fare a domicilio o recandosi al drive-in. Mettiamoci dunque nei panni di un cittadino che ha appena saputo della sua positività a un tampone rapido.
Il numero La prima cosa da fare è aspettare che qualche sanitario chiami per accertarsi della positività e ricevere da questi consigli su come muoversi da questo momento in poi. Se il servizio pubblico, di inequivocabile diritto del cittadino, funzionasse correttamente, non ci sarebbe bisogno di scrivere queste parole. Il servizio Asp di Caltanissetta impiega circa una settimana prima di mettersi in contatto con il soggetto positivo e dare a quest’ultimo le linee guida per evitare ulteriori contagi. Settimana, appunto, in cui chi non sa cosa fare, potrebbe mettere a rischio altre persone come un effetto domino.
Sul sito ufficiale, nella sezione INFO COVID-19, si legge chiaramente la presenza di un “nuovo Call Center Info Covid” e sotto la dicitura “Tutti i cittadini possono chiamare per ricevere supporto e informazioni inerenti al COVID-19. Il servizio è attivo da lunedì a venerdì, dalle ore 8 alle ore 20”. Peccato che se si prova a chiamare tale numero di telefono, una voce preregistrata continua a dire che «Tutti gli operatori sono al momento occupati, si invita a richiamare più tardi».
Alcune persone hanno impiegato intere giornate a stare dietro questo numero e la medesima voce continua a dare sempre lo stesso messaggio. Sintetizzando: il numero di telefono fornito al pubblico non è utilizzabile. E l’onesto cittadino chiuso a casa in attesa, dopo qualche giorno di chiamate andate a vuoto, non sa come muoversi.
I rifiuti Il nostro caro cittadino, sa che i suoi rifiuti potrebbero rappresentare un pericolo per chi lavora nel settore, quindi, nonostante nessuno gli abbia detto cosa fare, si preoccuperà lui stesso di contattare il numero che corrisponde a chi si occupa di rifiuti speciali. Anche qui con qualche difficoltà e decine di chiamate a vuoto, sta per perdere la pazienza quando qualcuno dall’altra parte risponde. Ciò che si sente dire però lo lascia perplesso: non hanno ricevuto nessuna segnalazione da parte dell’Asp e quindi loro non possono fare nulla a riguardo. Quando avranno notizie verranno a casa sua, nel frattempo deve tenersi la spazzatura.
L’indirizzo mail La voce registrata, oltre a invitare a richiamare in un secondo momento, induce a leggere bene il sito internet. Qui sono presenti ben tre indirizzi mail: tamponicovid19utente@asp.cl.it spempcovid19@asp.cl.it spemp.cl1@asp.cl.it . Sono passati diversi giorni e il nostro cittadino esempio, che fortunatamente è un giovane e per questo riesce ad andare sul sito e mandare mail, cerca disperatamente un contatto virtuale spiegando la situazione.
E se il cittadino avesse famiglia? Ammettiamo che il resto dei familiari risultasse negativo. Nonostante ciò, siccome parliamo di cittadini perbene, non sono usciti dal giorno in cui un loro membro è stato dichiarato positivo e pur isolandolo da quello stesso giorno, anche loro vivono la quarantena. Ai precedenti indirizzi mail non risponderà mai nessuno. È passata una settimana e questa famiglia esempio è rimasta chiusa a casa senza alcun aiuto. Centinaia di telefonate al giorno, decine di messaggi inviati tramite posta elettronica e l’Asp di Caltanissetta si fa sorda. È passato il Natale in isolamento per il nostro cittadino e così il Capodanno. Nessuno ha mai fatto qualcosa.
Le mura della stanza in cui vive sembrano ogni giorno stringersi attorno a lui come una morsa. Giorni di buio, giorni di silenzio, di indebolimento psicologico, di stress nello stare dietro a una voce preregistrata che ti invita a riprovare, a riprovare,a riprovare. Anche i familiari sono esausti. Nonostante siano risultati negativi devono comunque stare nella prigione della loro casa perche il virus può essere incubato.
La chiamata Senza non troppe speranze, un giorno squilla il telefono, è un’operatrice dell’Asp che si scusa per il ritardo. Il cittadino continua a essere onesto e fornisce tutti i dettagli della sua situazione, non ha mai avuto un sintomo, dà anche i contatti del suo nucleo familiare. Come una barzelletta l’operatrice lo invita a stare in isolamento e la sua famiglia in quarantena. Il nostro soggetto non ha neanche la voglia di ridere a questa informazione ridicola.
Ulteriore quarantena La chiamata però non è totalmente positiva. Lo si informa infatti di un tampone molecolare nei prossimi giorni per lui, mentre la sua famiglia dovrebbe aspettare ulteriori DIECI giorni dopo l’esito. Dieci giorni? Il nostro cittadino dice all’operatrice che la sua famiglia da più di una settimana non sta uscendo, non capisce il motivo di questo tempo in più. L’operatrice non sa cosa dire a parte “è la prassi”. Qualche giorno dopo, la disavventura del cittadino stremato psicologicamente prosegue.
Nessuno è andato a casa sua a fargli quel famoso tampone molecolare. Stanco di questa situazione richiama il medico di base il quale manda una segnalazione per effettuarlo al drive-in con le sue gambe.
Conclusione Con quale coraggio questo soggetto asintomatico andrà spontaneamente a fare un tampone precauzionale dopo tutto ciò che ha vissuto? Chi pagherà i danni psicologici scanditi da un silenzio pauroso a lui come tutti quei giovani e soprattutto anziani lasciati soli nel timore e nell’incertezza? Chi lo spingerà la prossima volta a essere onesto dichiarando il vero sulle sue condizioni e quelle dei suoi cari? Chi sta indagando sul servizio dell’Asp di Caltanissetta e di come sta gestendo sia la situazione pandemica sia il personale ulteriormente rinforzato a causa della stessa?
San Cataldo 01/01/2022 Consigliere comunale di San Cataldo Maurizio Lombardo e Laura Lipari