Prosegue il percorso della “Comunicazione del Cuore” all’istituto Sebastiano Mottura di Caltanissetta. Una forma di confronto, dialogo e riflessione che la scuola, agenzia formativa per eccellenza, infonde agli studenti che, uscendo dalle aule, oltre al diploma in mano dovranno avere una coscienza civica.
Un’iniziativa ideata dalla dirigente Laura Zurli durante il periodo del Lockdown nella primavera del 2020 e portata avanti promuovendo tematiche sulle quali non si possono chiudere gli occhi o voltare lo sguardo.
Ovunque ci sia dolore deve esserci solidarietà, empatia e consapevolezza della capacità dell’essere umano di creare orrore ma anche combattere per contrastarlo.
E in occasione della giornata della memoria all’esterno dell’edificio di viale della Regione domina un banner con una citazione di Liliana Segre e Shlomo Venezia, entrambi simboli delle atrocità dei campi di sterminio e della missione di educazione delle nuove generazioni.
Questo, però, è stato soltanto il punto di inzio di un evento celebrativo. Anche gli alunni, infatti, hanno voluto dare voce al ricordo delle vittime dell’Olocausto. Non potendo organizzare una manifestazione nella quale fossero presenti tutti gli alunni, per esigenze legate al contenimento della pandemia da Sars Cov-2 e per garantire un adeguato distanziamento tra gli studenti, al progetto hanno partecipato soltanto alcune classi in rappresentanza di tutti i loro compagni.
Gli studenti, coadiuvati dai docenti Concetta Bellia, Vincenzo Valenza, Grazia Augello, Debora Di Pietra, Francesca Ognibene e Francesco Calabrese, hanno realizzato un video nel quale hanno unito parole, musica e azioni.
Nel piazzale antistante il Museo Mineralogico gli alunni hanno sollevato in alto il banner con Liliana Segre e Shlomo Venezia, accompagnando il gesto con le note del famoso brano di Nicola Piovani “La vita è bella”, suonato da alcuni studenti, e con i testi di tre poeti-scrittori.
Con il delicato sottofondo della chitarra di Giuseppe Palermo (classe 2 G), del clarinetto di Mattia Tuttolomondo e della tromba di Angelo Dipisa (entrambi della classe 3C), tre ragazzi della 3 A, Antonio Serra, Luca Di Francesco e Giuseppe China hanno declamato famose liriche di Quasimodo, Primo Levi e Joyce Lussu.
Un momento toccante che la dirigente scolastica Laura Zurli, ha definito un “segno non semplicemente di umanità ma di umanizzazione del genere umano che ha tanto bisogno di non ripetere gli errori del passato”.
Il tema della discriminazione razziale è tornato alla ribalta delle cronache proprio in questi giorni con la storia del ragazzino livornese picchiato e insultato da due ragazze più grandi perché “ebreo”.
“E’ nostra intenzione – ha sottolineato la dirigente Zurli – invitare il ragazzo a Caltanissetta a visitare la nostra bella calorosa città e il nostro istituto, da sempre pioniere nell’accoglienza insieme all’Istituto Comprensivo Vittorio Veneto. Tutto ciò sarà realizzato nell’ambito del progetto “Nessuno è straniero su questa Terra”, naturalmente previo consenso della famiglia, del dirigente scolastico della scuola del ragazzo e della sindaca di Campiglia Marittima, dato che trattasi di minorenne sul quale non si vuole esercitare un’eccessiva pressione mediatica e che ha diritto comunque alla sua privacy”.