Il Sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino scrive una lettera aperta alla Regione Sicilia
Lettera aperta del sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino (M5S) all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza. Il primo cittadino critica la gestione della Sanità regionale e accusa l’assessore di “giocare a Risko con la sanità”.
Gambino si dice, quindi, pronto a fare “le barricate” per evitare che “la sanità nissena venga smontata come si fa con le costruzioni”. Il sindaco parla, dunque, “dell’ignobile tentativo di privare ancora una volta la città di Caltanissetta di un coordinamento territoriale a vantaggio di identità territoriali vicine, un progetto politico folle, una sorta di partita a ”Risiko” che vede protagonista il governo regionale, solo che al posto dei carri armati di plastica ci sono i cittadini, ci sono i pazienti, ci sono i malati che hanno il diritto di essere curati ed assistiti sul loro territorio”.
Ecco cosa si legge nella lettera aperta all’assessore Razza: ” Da un articolo di Repubblica apprendiamo di un ”tesoretto” di 800 milioni di euro destinati alla sanità siciliana, pronto per essere suddiviso tra le aziende sanitarie provinciali.
Sin dalla prima emergenza covid e quindi dal gennaio 2020, ho deciso di tenere un profilo pubblico basso sulle questioni riguardanti la sanità, preferendo alla notizia della disfunzione sparata sui social, condita da selfie o da dirette con l’ospedale Sant’Elia a fare da sfondo, la collaborazione continua con la governance dell’Asp al fine di cercare di limitare i danni che la pandemia tutt’ora sta provocando e devo dire che questa collaborazione ha funzionato e continua a funzionare”, dice Gambino.
“I miei cittadini giustamente mi ricordano quotidianamente che, in quanto sindaco, sono il responsabile della sanità locale e mi chiedono di far rispettare il ruolo, pretendere ciò che già dovrebbe essere un diritto e battere i pugni – prosegue il primo cittadino – Ho sempre detto che lo stato attuale della sanità è la conseguenza di 25 anni di tagli e purtroppo il dato finale della paventata razionalizzazione è la demolizione di un sistema che non riesce ad assicurare i giusti servizi sia territoriali che ospedalieri”.
“In questo contesto la città di Caltanissetta esce male e il Dea di secondo livello costituito dall’ospedale Sant’Elia è la cartina al tornasole di questa situazione veramente complessa, ma il nostro nosocomio è solo la punta dell’iceberg se andiamo ad approfondire la medicina del territorio e le strutture ospedaliere provinciali – dice ancora il sindaco Gambino – Il Sant’Elia è il luogo dove i problemi si amplificano e dove si riesce ad andare avanti in periodo covid grazie alla buona volontà ed alla disponibilità giorno e notte del personale in servizio che negli ultimi mesi è stato opportunamente incrementato dall’attuale governance, ma non è ancora sufficiente per attuare un’efficiente assistenza ai nostri malati”.
“Adesso mi sono stancato di turare falle ed esigo rispetto istituzionale da parte dell’assessore alla sanità Ruggero Razza che in tutta la sua gestione si è dimostrato veramente insensibile alle tematiche che attanagliano la sanità nissena”, lamenta Gambino.