Per lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre salgono ad oltre 620 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate all’estero nel 2021 con il record storico dei brindisi Made in Italy grazie all’aumento del 29 per cento rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti in occasione del Capodanno dalla quale si evidenzia che a fine anno sara’ raggiunto per la prima volta il record storico dell’esportazioni all’estero per un valore di circa 1,9 miliardi, sulla base delle previsioni sui dati Istat. Fuori dai confini nazionali – sottolinea – i consumatori piu’ appassionati diventano gli statunitensi che scavalcano i cugini inglesi con un aumento del 44 per cento in quantita’, mentre oltremanica si fermano a una crescita del 12 per cento che testimonia comunque come l’amore dei britannici per le bollicine italiane sia piu’ forte anche della Brexit. In posizione piu’ defilata sul podio si trova la Germania – spiega la Coldiretti – che rimane il terzo consumatore mondiale di spumante italiano ma che con la difficile situazione pandemica fa segnare un incremento solo del 2 per cento degli acquisti in volume.
Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono tra gli altri il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese, tanto che proprio sul mercato transalpino si registra una crescita record delle vendite del 16 per cento. Ma lo spumante italiano – aggiunge la Coldiretti – piace molto anche nel Paese di Putin, visto l’incremento del 52 per cento in Russia nonostante le tensioni causate dal perdurare dell’embargo su una serie di prodotti agroalimentari Made in Italy. E un aumento in doppia cifra si riscontra anche in Cina (+29 per cento) e in Giappone, con +18 per cento.
Sul successo delle bollicine tricolori nel mondo pesa pero’ – sottolinea – la contemporanea crescita delle imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie dal Kressecco al Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi. E si attende la decisione finale della Commissione Europea sulla domanda di registrazione della menzione tradizionale Prosek, il vino croato che nel nome richiama proprio la star degli spumanti tricolori causando un grave danno di immagine.
All’estero – conclude la Coldiretti – finisce circa circa il 75 per cento della produzione nazionale di bollicine. L’andamento della domanda e’ positivo anche in Italia dove con le feste di fine anno verranno stappate 85 milioni di bottiglie, con un aumento del 35 per cento rispetto allo scorso anno, secondo un’analisi Coldiretti. In crescita tutte le principali denominazioni, da quelle con metodo classico, come Trento, Oltrepo’ Pavese e Franciacorta a quelle a metodo italiano, come Asti e Prosecco o provenienti dalle altre regioni che in questi ultimi anni hanno visto un aumento significativo delle produzioni di bollicine, dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Toscana, Marche, Lazio e Umbria.