Il Segretario Provinciale del PD di Caltanissetta Peppe Di Cristina e la Presidentessa Provinciale del PD di Caltanissetta Annalisa Petitto contestano la gestione sanitaria, quella dell’ASP di Caltanissetta, che se definita “approssimativa e di facciata è un eufemismo”. E ne spiegano il perchè.
I cittadini di questa provincia devono sapere come stanno davvero le cose e come il loro diritto sacrosanto alla salute viene calpestato con una politica sanitaria tipica del “GIOCO DELLE TRE CARTE” che, peraltro, approfitta dell’abnegazione del personale medico e paramedico costretto a lavorare con turni e condizioni pessime, a cui ci sentiamo vicini e che definiamo eroici non solo per come hanno affrontato l’emergenza pandemica ma, soprattutto, per come continuano a lavorare con professionalità nonostante una gestione del personale sanitario davvero delirante.
<<Si sappia come viene reso funzionale il cd reparto “Polmone” al Sant’Elia di Caltanissetta, aperto con annunci risonanti e squilli di trombe: viene allestito attraverso lo “smantellamento” di letti e arredi del reparto di neurochirurgia, dotato di appena un infermiere un operatore socio sanitario. Ed a dirlo non siamo noi, era la CGIL che già il 26 novembre scorso aveva sollevato il problema del personale che avrebbe dovuto garantire i livelli assistenziali nel nuovo reparto, e ciò a fronte di un’atavica carenza della pianta organica.
Non passa giorno che non si raccolga il grido di disperazione dei familiari di malati ricoverati al PRONTO SOCCORSO del Sant’Elia. Si, perché se un malato è costretto a stazionare al Pronto Soccorso per giorni e giorni vuol dire una sola cosa: che non ci sono posti letto e, molto spesso, neanche i reparti appropriati. Mi riferisco a pneumologia, per esempio, alla neurochirurgia, accorpata con neurochirurgia vascolare, ad ematologia accorpata con oncologia. A ciò si aggiunge la preoccupante situazione del crescere dei contagi da Covid19, acuita anche da diversi focolai dentro l’ospedale>> dichiara Annalisa Petitto, Presidente Provinciale del PD nisseno.
E a Gela la situazione è altrettanto preoccupante, dichiara Peppe Di Cristina Segretario Provinciale del PD nisseno <<In ospedale, abbiamo un pronto soccorso con pochissimo personale, medico e non medico. Quello rimasto deve sostenere un peso enorme. La medicina Covid è aperta, ma quella interna è chiusa. Il reparto di malattie infettive è chiuso. Urologia è ai minimi e i pazienti, nelle fasce pomeridiane e notturne vengono trasferiti a Caltanissetta. Lo stesso vale per la cardiologia, con le ambulanze che fanno spola con Caltanissetta, per l’emodinamica. La gastroenterologia è a mezzo servizio e anche in questo caso i pazienti vengono dirottati a Caltanissetta. Non dimentichiamo il servizio per la talassemia chiuso, la nefrologia ferma e con il solo servizio di dialisi. In neurologia, sono presenti solo due medici e i turni vengono coperti da personale di medicina, come straordinari. Un reparto importante come psichiatria è chiuso da circa un anno.>>
E’ di qualche giorno fa la dura protesta dell’associazione GELAUTISMO che rivendica l’apertura del centro diurno per l’autismo e del servizio Asacom, anche in questo caso una promessa caduta nel vuoto del direttore sanitario dell’ASP di Caltanissetta, Marcella Santino, che già a novembre aveva assicurato le famiglie sull’immediata riapertura.
Niente di più e niente di meno di quanto rilevato, la settimana scorsa, dal Comitato nisseno per la Breast Unit che ha sollecitato i necessari adempimenti amministrativi per rendere l’ambulatorio di senologia presso il Sant’Elia il giusto Spoke dell’Hub di Gela quali, tra gli altri, il completamento dell’organico dell’hub di Gela con tutte le figure professionali previste e gli incarichi formali ai senologi.
Non si comprende il perché davanti ad una tale e tanta necessità di personale sia a Gela che a Caltanissetta il presidio di Niscemi abbia il doppio del personale infermieristico e socio sanitario di quello previsto in pianta organica! E non si dica che serve per supportare l’hub vaccinale perché l’hub vaccinale di Niscemi ci risulta sia supportato anche dal personale medico e paramedico dell’esercito italiano.
Alle nostre denunce pubbliche in difesa del primario diritto alla salute dei cittadini della provincia di Caltanissetta, dai “piani alti” del Palazzo ASP di Via Cusmano, anziché prodigarsi per l’immediata e non derogabile risoluzione dei problemi, ci arrivano notizie di avvio di azioni legali contro i sottoscritti.
Che lo si faccia, ed anche rapidamente , considerato che quanto denunciamo da oltre un anno a questa parte, ormai, risponde solo a verità peraltro suffragata dalle centinaia di testimonianze di pazienti, malati e loro familiari. Non arretriamo di un millimetro davanti al dritto alla salute.
Nelle prossime settimane, come Partito Democratico Provinciale, promuoveremo una petizione popolare on line per chiedere all’assessore regionale della sanità, Ruggero Razza, di azzerare il management dell’ASP di Caltanissetta a partire dal direttore sanitario, Marcella Santino, e a finire al direttore generale dell’ASP, Alessandro Caltagirone, che nella provincia di Caltanissetta hanno solo creato danni alla salute ed alle cure dei nisseni.
Ai rispettivi Sindaci di Caltanissetta, Roberto Gambino, e di Gela, Lucio Greco, il PD nisseno, per nostro tramite, chiede a gran voce che intervengano con risolutezza e senza la solita “compiacenza” stucchevole a difesa dei cittadini, estrinsecatasi soltanto con fiumi di parole, ricordando loro che sono e restano i responsabili della salute pubblica.