Formarsi e prepararsi al mondo del lavoro mentre ancora ci si trova tra i banchi di scuola.
Un percorso di “apprendistato formativo” che consente agli alunni di creare un ponte solido tra il mondo dell’istruzione e quello professionale, per consentire di ridurre il divario cronologico e allineare le conoscenze teoriche alle competenze pratiche necessarie per il mondo del lavoro.
Hard skill e soft skill che si
intrecciano insieme per poter creare un professionista qualificato ed
efficiente che possa essere soddisfatto dell’attività svolta e,
contemporaneamente, essere un valido anello nella catena di montaggio del
business aziendale.
E’ questo l’obiettivo della normativa nazionale, recentemente riformata, ed è questo quello che vuole realizzare l’istituto professionale “Galileo Galilei” di Caltanissetta diretto da Loredana Schillaci.
Se ne è parlato con concretezza e chiarezza nell’incontro “I nuovi professionali: apprendistato, il sistema Duale come opportunità lavorativa e di innovazione didattica” tenuto ieri al Pala Galilei al quale ha partecipato Filippo Ciancio, Ispettore Regionale USR Sicilia e Referente Regionale per i progetti di apprendistato. Al convegno, oltre all’ispettore regionale e la dirigente scolastica erano presenti del Galileo Galilei il docente coordinatore Calogero Monaco e i professori Sabrina Caltabiano e Pietro Garrasi, la referente ANPAL Caltanissetta Tilde Falcone, gli studenti del quarto e quinto anno indirizzo Odontotecnico che hanno aderito al Progetto di apprendistato, i docenti e le aziende che li stanno accogliendo.
A raccontare la loro esperienza di successo e la gratificazione vissuta in questo percorso sono intervenuti gli studenti. Tra questi Francesco Annatelli, Joussef Badran, Emmanuel Di Falco e Fabrizio Sardo. Tutti loro, dopo le ore trascorse a scuola e i compiti di potenziamento assegnati per casa vanno a lavorare nelle aziende nelle quali sono stati assunti. Attività che si trovano nel bacino di utenza degli studenti e, per questi casi in particolare, a Caltanissetta, Sommatino, Ravanusa e Barrafranca.
Una grande rete istituzionale necessaria perché i ragazzi che si affacceranno a breve nel mondo del lavoro non possono essere abbandonati alla loro capacità di agire. Questo è una vecchia prassi che si è dimostrata fallimentare. L’obiettivo della scuola, adesso, è quello di riorganizzarsi e aiutare i propri studenti ad acquisire nuove competenze che possano essere utili in quel mondo del lavoro che è cambiato e chiede costantemente di “reinventare la professione”.
Un sistema al quale aziende, scuole e alunni “credono” perché negli anni numeri continuano a crescere. Nell’anno scolastico 2018-19 erano soltanto in 15 i contratti di apprendistato avviati con regolare contratto e comprensivo di contributi previdenziali ed economici. In questo anno scolastico, nonostante la pandemia che ha fortemente rallentato molte attività e iniziative, gli studenti che hanno aderito al progetto sono ben 64.
Da questo progetto escono “tutti vincitori” perché gli alunni fanno esperienza e possono iniziare ad arricchire il loro curriculum vitae, le aziende selezionano nuove risorse umane qualificate e motivate e la scuola si conferma agenzia formativa per eccellenza.
Credere in ciò che si fa e cercare sempre di arricchire il proprio bagaglio culturale, acquisire nuove conoscenze a scuola e guardarsi intorno per capire come e quali di queste trasformare in abilità e competenze. È questa la nuova sfida che deve essere affrontata dalla rete istituzionale e che deve essere vinta. Per il successo formativo dei giovani e per l’evoluzione di tutta la società.