L’ex pentito Vincenzo Scarantino rende dichiarazioni anche sull’ex premier Silvio Berlusconi e un suo “coinvolgimento in un traffico di droga” ma “a naso mi parvero subito inattendibili”. “Infatti non c’erano riscontri”. A dirlo è l’ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia deponendo al processo sul depistaggio su via D’Amelio che si svolge a Caltanissetta.
“In riferimento alle dichiarazioni rese su Bruno Contrada c’erano invece dei riscontri generici ma non c’era nessun elemento sul fatto che Contrada potesse essere a conoscenza di piccole operazioni dei commissariati X o Y, per cui non ritenni le sue dichiarazioni non meritevoli di approfondimento – dice – Si discusse se procedere per calunnia, ma c’ era il rischio che non ci sarebbero stati sufficienti per dimostrare che quelle dichiarazioni volutamente depistanti, e c’era il rischio che se si incriminava per calunnia questo pentito si sarebbe innescato una guerra”.
Ci venne segnalato che aveva presunte rivelazioni da rendere a carico di Bruno Contrada, relativamente a presunte soffiate di quest’ultimo che avrebbe fatto sfumare operazioni di polizia, e rivelazioni sul coinvolgimento di Silvio Berlusconi su traffico di droga”