“L’agroalimentare e’ un settore portante dell’economia nazionale. Questo grazie al made in Italy che e’ trainante all’estero”. Lo ha detto l’ex procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli durante il convegno sulle agromafie a Caltanissetta, organizzato dalla Dia. “L’agromafia si inserisce nei settori lucrosi a bassa esposizione perche’ le norme sono antiquatissime”, ha affermato il presidente del comitato scientifico della Fondazione osservatorio sulla criminalita’ nell’agricoltura e su sistema agroalimentare.
“La mafia – ha proseguito – oggi e’ una piovra camaleontica. In generale si parla di mafia liquida perche’ si introduce in ogni parte: dal campo allo scaffale fino alla ristorazione. All’estero c’e’ un tripudio di prodotti che d’italiano non hanno niente. Sono prodotti ottenuti all’estero da ditte straniere, ma anche italiane che si sono dislocate all’estero. In questo modo ogni anno si perdono 120 mila posti di lavoro nel made in Italy”. (