MUSSOMELI – La notizia che Luca Cordero di Montezemolo, già presidente della Ferrari e della Fiat, avesse partecipato in città a un funerale e si fosse poi fermato a pranzo in un agriturismo del posto dopo aver lasciato cospicue donazioni, da giorni continua a girare con insistenza tra la vox populi che ad ogni passaggio l’arricchisce di particolari fantasiosi.
La verità è diversa e attiene a un evento privato e familiare che ha interessato il fratello più piccolo, Marco Cordero di Montezemolo di 72 anni, di professione notaio, che vive in Piemonte e che è sposato con una signora di origini mussomelesi.
La signora,
infatti, è figlia di Giuseppe Amico, che lasciò in giovanissima età il paesello
natio, negli anni Sessanta, per cercare lavoro in terra piemontese dove poi
fece fortuna quando la sua attività entrò sulla scia della Fiat. Il benessere
economico tuttavia non aveva mai fatto dimenticare all’imprenditore di origini
mussomelesi le proprie radici, tant’è che scendeva spesso a Mussomeli, in
particolare durante le festività in onore della Madonna dei Miracoli, Patrona
cittadina, a cui era molto legato e devoto.
Venuto a mancare nei mesi scorsi, i familiari hanno quindi voluto organizzare una messa in memoria presso la chiesa di Sant’Enrico, dov’era stato battezzato e dov’era stato cresimato, per far partecipare i parenti. Tramite una congiunta del posto, dunque, si sono rivolti al parroco, don Francesco Mancuso per chiedergli la disponibilità, e così lo scorso Primo novembre, giorno di Ognissanti, è stata celebrata la messa in memoria del defunto imprenditore.
“Tra gli intervenuti –conferma padre Mancuso- c’era anche Marco Montezemolo, con la moglie e i loro tre figli, tre ragazzi distinti. Mi è sembrato una persona molto riservata seppure alla mano, umile e disponibile. A conclusione della messa si sono avvicinati, si sono presentati e mi hanno chiesto di potere vedere le annotazioni nel registro parrocchiale che riportavano la data di battesimo del signor Amico, e la data della cresima. Non ho avuto difficoltà ad accontentarli, infatti tale registro viene tenuto e aggiornato in parrocchia da circa un secolo. Mi hanno quindi ringraziato e poi sono andati via. Se c’era anche il fratello Luca di Montezemolo come dice la gente? Non mi risulta, anche perché l’avrei riconosciuto visto che quando era presidente della Ferrari il suo volto era notissimo, ma la gente dice tante cose. Qui ho visto e salutato soltanto il fratello, Marco, e i suoi familiari a fine messa in memoria del signor Giuseppe Amico.” (FONTE:LA SICILIA ROBERTO MISTRETTA)