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Mafia: faida su rotta Favara-Belgio, chiesti tre ergastoli

Redazione

Mafia: faida su rotta Favara-Belgio, chiesti tre ergastoli

Lun, 15/11/2021 - 16:15

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Sei richieste di condanna, di cui tre all’ergastolo: secondo i pubblici ministeri della Dda di Palermo Alessia Sinatra e Claudio Camilleri gli imputati del processo scaturito dall’inchiesta “Mosaico”, che ha svelato una faida sull’asse Favara-Belgio, scaturita dall’omicidio dell’imprenditore fiancheggiatore del boss Gerlandino Messina, sono colpevoli. Tre, in particolare, gli omicidi consumati e due gli agguati falliti al centro della vicenda. Sullo sfondo, un traffico di armi e droga.

 L’operazione, che ha fatto luce su altri episodi di sangue maturati nell’ambito degli scontrini fra le due bande, è stata eseguita il 15 settembre dell’anno scorso dalla squadra mobile. Sotto accusa Antonio Bellavia, 48 anni, residente in Belgio; Calogero Bellavia, 30 anni, di Favara; Calogero Ferraro, 43 anni, di Favara; Calogero Gastoni, 38 anni, di Agrigento; Carmelo Nicotra, 39 anni, di Favara; Gerlando Russotto, 31 anni, di Favara e Vincenzo Vitello, 64 anni. I pm hanno proposto l’ergastolo per i Bellavia e per Gastoni, 16 anni per Russotto, 14 anni per Ferraro, 8 anni per Nicotra e 4 anni e 4 mesi per Vitello.

 Tre gli omicidi “con metodo mafioso” contestati: quello di Mario Jakelich, avvenuto il 14 settembre del 2016 in Belgio (contestato ai Bellavia ea Carmelo Vardaro, gia’ rinviato a giudizio), quello ai danni di Carmelo Ciffa, ucciso in pieno giorno a Favara il 26 ottobre del 2016 (contestato ai Bellavia) e quello ai danni di Emanuele Ferraro, ucciso a Favara l’8 marzo del 2018: il delitto e’ contestato a Gastoni. Maurizio Di Stefano, 47 anni, di Favara, la cui posizione di indagato e’ stata stralciata, sarebbe stato vittima di due tentati omicidi. 

Il primo in occasione dell’omicidio di Jakelich e il secondo, il 23 aprile del 2017, a Favara, nel magazzino di Nicotra: anche in questo caso la vittima designata era lui ma si salva’ e resto’ solo ferito. Nell’ inchiesta sono confluiti una serie di segmenti investigativi su un vasto giro di armi, droga ed episodi di criminalita’ connessi agli agguati. Nicotra e’ accusato di favoreggiamento dei suoi stessi killer per non avere rivelato la loro identità’ agli inquirenti. “La miccia – avevano ricostruito i pm nella prima udienza dedicata alla requisitoria – fu accesa con l’omicidio di Carmelo Bellavia, deciso da Maurizio Di Stefano perche’ non gli aveva restituito una somma di denaro prestata e non aveva saldato un debito di droga”