Cronaca

Caltanissetta, al via il processo d’Appello sul ‘cerchio magico’ Saguto: l’ex giudice non è in aula

E’ iniziato con la lettura della relazione introduttiva del Presidente della Corte d’appello di Caltanissetta Marco Sabella, il processo d’appello a Silvana SAGUTO, l’ex giudice Presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, condannata a otto anni e mezzo di reclusione per la gestione dei beni confiscati, insieme con il suo ‘cerchio magico’. SAGUTO, difesa dagli avvocati Antonino e Giuseppe Reina, ha preferito disertare la prima udienza.

Assente anche il marito Lorenzo Caramma, anche lui imputato nel processo. L’accusa è rappresentata in aula dal Procuratore generale in persona, Lia Sava, dai sostituti Lucia Brescia e Antonino Patti e il pm Claudia Pasciuti, applicata al processo. Caduto il reato di associazione per delinquere, SAGUTO è accusata, tra gli altri capi di accusa, di corruzione e abuso d’ufficio. Per i giudici, che nell’ottobre di un anno fa hanno condannato l’ex giudice, nel frattempo radiata dall’ordine giudiziario, Silvana SAGUTO, avrebbe gestito i beni sequestrati e confiscati alla mafia “con interessi familistici” per “favorire amici e parenti”, come dice la Procura.

L’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo è stata condannata anche a risarcire 500mila euro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, costituitasi parte civile nel processo. Un risarcimento compreso tra 50mila e 400mila euro in favore della Presidenza del Consiglio dovrà essere versato anche da altri 6 imputati: tra questi il marito della SAGUTO, Lorenzo Caramma, e l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara.

A sette anni e 6 mesi è stato condannato l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, il “re” degli amministratori giudiziari per il quale la Procura aveva chiesto la condanna a 12 anni e tre mesi. Cappellano Seminara, difeso dagli avvocati Vincenzo Maiello e Sergio Monaco. Sei anni e 10 mesi per l’ex professore della Kore Carmelo Provenzano. Tre anni per l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo.

“Un sistema perverso e tentacolare”, lo avevano definito i pubblici ministeri Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti nel corso della requisitoria. Assolti invece Vittorio SAGUTO, padre dell’ex magistrato, Aulo Gigante e Lorenzo Chiaramonte, ex giudice della sezione Misure di prevenzione. Questi gli altri condannati dal Tribunale di Caltanissetta: all’ingegner Lorenzo Caramma, marito di Silvana SAGUTO sei anni e due mesi di carcere; a Roberto Nicola Santangelo, amministratore giudiziario, sei anni e due mesi; all’avvocato ed ex amministratore giudiziario Walter Virga, un anno e 10 mesi; Emanuele Caramma, figlio di SAGUTO, che era presente in aula, sei mesi; Roberto Di Maria, preside della facoltà di Giurisprudenza di Enna, due anni e otto mesi; Maria Ingrao, moglie di Provenzano, quattro anni e due mesi; Calogera Manta, cognata di Provenzano, quattro anni e due mesi; il colonnello della Dia Rosolino Nasca, quattro anni. Per l’ufficiale della Dia la Procura aveva chiesto la condanna a 8 anni e mezzo. Assolto il giudice Lorenzo Chiaramonte, per il quale la Procura aveva chiesto 2 anni e 6 mesi di reclusione.

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