“Sono mesi che invoco una migliore regolamentazione della attività venatoria in Sicilia, ma il Governo Musumeci continua a mostrare evidenti lacune sulla questione. Il Tar, infatti, conferma che gli ultimi atti emanati dalla Regione sul tema, sono in gran parte illegittimi. Decisione che fa seguito alle precedenti sospensive sentenziate, sempre dallo stesso organo, il 31 agosto e il 7 settembre. Provvedimenti che denotano un profondo stato di confusione con cui la Regione ha approcciato l’attività venatoria, redigendo piani che hanno sempre mostrato limiti evidenti”. Così il deputato Dedalo Pignatone, componente della commissione Agricoltura alla Camera.
“Una delle prime cose che avrebbe dovuto fare il governo regionale, ad esempio, – va avanti il parlamentare – e che invece non ha fatto, era quella di individuare, rendere pubbliche e tabellare tutte le aree percorse da incendi. Soprattutto laddove si era evidenziata la contemporaneità dell’atto che dava lo stato di calamità, per colpa degli incendi, a favore degli agricoltori e allevatori. Inoltre non ha tenuto conto dei pareri dell’Ispra e niente è stato fatto a difesa della fauna”.
“Una attività venatoria pensata male e progettata peggio, che difatti scontenta nuovamente tutti, sia le associazioni ambientaliste che gli agricoltori, i quali pochi mesi fa avevano richiesto una maggiore attenzione agli ingenti danni provocati alle imprese agricole dalla fauna selvatica incontrollata. Una situazione che dimostra, oggi più che mai, la necessità di avviare al più presto un tavolo tecnico che affronti in maniera seria e competente la materia” – conclude Pignatone.