Nella mattina odierna i Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Gela, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di 4 soggetti ritenuti responsabili – a vario titolo – dei reati di tentato omicidio, porto abusivo di arma da sparo e intralcio alla giustizia.
Il provvedimento restrittivo scaturisce da un’attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela e avviata domenica 2 maggio 2021 dai Carabinieri del nucleo Operativo e Radiomobile del Reparto Territoriale di Gela, intervenuti in via Annibal Caro per l’esplosione di un colpo di pistola che per un soffio aveva mancato una giovane donna che si trovava dietro una finestra di casa. I militari dell’Arma hanno da subito compreso che il grave episodio era maturato nell’ambito della conflittualità esistente tra due diversi gruppi familiari, tra loro legati da stretti vincoli parentali.
Dalle investigazioni, condotte tanto con metodi tradizionali quanto con intercettazioni, infatti è emerso che quella stessa domenica uno degli indagati, C. B. G., mentre percorreva la via Bevilacqua in sella a uno scooter, era stato intenzionalmente travolto da un’autovettura di grossa cilindrata alla guida della quale si trovava D. G. C. e, una volta a terra, era stato aggredito con una catena utilizzata come una frusta.
Fortunosamente sopravvissuto all’impatto e alla violenta aggressione, il C. aveva immediatamente cercato vendetta, esplodendo un colpo di pistola all’indirizzo della donna, parente oltre che sua anche di chi aveva poco prima attentato alla sua vita. Il proiettile aveva mancato il bersaglio e, dopo aver infranto una finestra, si era conficcato in un muro della abitazione della vittima designata.