Si è chiusa la prima edizione del “Pietrarossa Bellini Music Festival”, percorso divulgativo e didattico ideato e organizzato dal Conservatorio “I.S.S.M. Vincenzo Bellini” di Caltanissetta con grande successo di adesioni sia da parte degli studenti di musica di tutto il mondo sia da parte dei cittadini dell’intera provincia nissena, che finalmente hanno goduto delle bellezze della propria terra, vive grazie a trenta artisti internazionali impegnati in masterclass dedicate ad ogni famiglia orchestrale e a quattordici concerti solistici e cameristici: quaranta giorni di musica e arte per iniziare un percorso di riscatto sociale e culturale di quella Sicilia centrale lontana dalle rotte del turismo di massa e sicuramente nuova ad iniziative culturali pensate per la crescita dei giovani e la divulgazione del territorio
Nonostante le capienze al 50%, oltre 2500 cittadini hanno potuto godere delle bellezze ingiustamente dimenticate della provincia di Caltanissetta, finalmente rese vive dallo straordinario rapporto artistico creatosi tra trenta musicisti internazionali di assoluta eccellenza, i giovani del locale conservatorio e i tanti ragazzi venuti da tutto il mondo a studiare ed esibirsi al Pietrarossa Bellini Music Festival.
Con 4 seminari, 14 concerti coi docenti e 13 concerti di soli allievi, un totale di 145 studenti nisseni e 115 ragazzi da Italia, Europa, Cina e Corea hanno studiato e lavorato insieme per offrire musica di qualità in luoghi di rara bellezza, assai poco conosciuti e decisamente non turistici, il cuore della Sicilia più antica ed inesplorata, finalmente animata da un festival che coniuga l’impegno etico per la crescita dei giovani musicisti – locali ed europei – con la riscoperta culturale del proprio territorio.
Dunque un successo insperato per l’iniziativa davvero necessaria messa in campo per la propria terra e per la propria gente dall’Istituzione di Alta Formazione Artistica Musicale nissena “Vincenzo Bellini”, con 18 prime parti provenienti dalle più illustri orchestre del mondo, come Berliner, Concertgebouw di Amsterdam, Chicago Symphony, Bayerische Rundfunk, Wiener, l’Orchestra Nazionale di Francia, ma anche La Scala e il Regio di Torino, insieme a 12 solisti di grande livello, che hanno invaso pacificamente questi luoghi preziosi per un intenso mese di masterclass e 14 concerti gratuiti, a celebrare in musica la rinascita di un territorio troppo spesso dimenticato dalla narrazione nazionale.
Unico nel suo genere per l’attenzione anche a strumenti poco frequentati, il nuovo festival nisseno ha celebrato ogni famiglia orchestrale in un dialogo costante tra attività cameristica, solistica e in orchestra, in un progetto di autentica crescita dei giovani musicisti e inappuntabile qualità musicale, senza peraltro scadere nel facile e abusato nome di grido, ma affidandosi a grandi artisti di conclamata solidità, per un esito corale, esso stesso metafora di un approccio etico alla bellezza e all’arte. Tra i luoghi rivitalizzati dal festival vale ricordare il Teatro Margherita di Caltanissetta, il parco archeologico urbano Palmintelli, la Cattedrale della città, il Teatro Eschilo di Gela, la Biblioteca L. Scarabelli, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Caltanissetta.
Inoltre l’evento ha attirato nella provincia di Caltanissetta numerosi media nazionali che mai avevano sentito l’esigenza di visitare, né privatamente né professionalmente, la Sicilia centrale testimoniando quanto questa terra abbia ancora bisogno di attenzione nella narrazione italiana per poter uscire dal proprio isolamento culturale, ancora più crudele dopo il silenzio imposto dalla pandemia.
Dichiara il Maestro Angelo Licalsi, storico Direttore dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Caltanissetta e naturale Direttore Artistico del Pietrarossa Bellini Music Festival: “Credo che la prima edizione del Pietrarossa Bellini Music Festival possa vantare una programmazione tra le più variegate ed interessanti nel panorama artistico musicale europeo. Gli apprezzamenti e l’entusiasmo dei partecipanti e l’ attenzione dei media contribuiscono ad alleviare le nostre fatiche e i nostri sacrifici e ci permettono di essere più che soddisfatti del risultato. L’aver scommesso sulla valorizzazione del nostro territorio coniugando i grandi eventi artistici e l’esperienza formativa – il tutto affidato ai più grandi concertisti e didatti del panorama musicale internazionale – rappresenta quel “quid” che ha lasciato un segno indelebile alla manifestazione. Auspico che l’iniziativa intrapresa continuerà ad andare avanti con un immutato entusiasmo e spirito propulsivo per far sì che la bellezza e la cultura ci possano far ritrovare il bello e il buono del nostro rapporto con la vita nelle sue infinite espressioni.”
Sottolinea l’Architetto Andrea Milazzo, Presidente dell’Istituto di Alta Formazione, e del Comitato Promotore del Festival: “Con grande entusiasmo e molto lavoro, abbiamo condotto la prima edizione del festival alla conclusione. Conclusione che non costituisce una soluzione di continuità con l’attività artistico divulgativa che continuerà incessantemente, alimentata dall’entusiasmo dei nostri studenti, -formazione accademica di eccellenza dei quali costituisce la nostra missione principale-, dalla positiva risposta delle Istituzioni, con Le quali si è costituita una indissolubile relazione partenariale in un comune obiettivo di riscatto culturale del territorio, e, non ultima, la risposta del pubblico, il quale si è approcciato con curiosità ed interesse ad una intensa successione di eventi di musica colta. Il Festival è ormai patrimonio immateriale del territorio nisseno. La simbiotica relazione costituitasi porterà frutti ad entrambi”.
(Foto, Marie-Pierre Langlamet. PH. by Toto Venti)