Il consiglio dei ministri riunitosi ieri ha deliberato, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, di impugnare la legge della Regione Siciliana n. 19 del 29/07/2021 “Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 in materia di compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo”, “in quanto talune disposizioni in materia di condono edilizio, eccedendo dalle competenze statutarie, si pongono in contrasto con la normativa statale e con le norme di grande riforma economico-sociale in materia di tutela del paesaggio e di uniformità delle prestazioni essenziali, violando gli articoli 3 e 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione”, si legge nel comunicato del Cdm.
Esultano i deputati M5S della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito: “E’ stata impugnata dal Consiglio dei ministri la legge regionale sulle aree paesaggistiche che dava il via libera all’ennesimo scempio ambientale: un condono edilizio che avrebbe consentito agli immobili totalmente abusivi, costruiti in aree di valore paesaggistico, di potere rimanere esattamente dove sono.
Siamo felici che Roma, come avevamo chiesto con tanto di nota ufficiale, abbia messo una toppa, una grande toppa, alle spregiudicatezza del governo Musumeci che continua, con i fatti, a dimostrarsi il nemico numero uno dell’ambiente”. “Sarebbe stato – afferma Trizzino – un caso unico nel panorama italiano ed è per questo che eravamo più che convinti che fosse assolutamente illegittimo: da qualsiasi altra parte, immobili di questo tipo vengo abbattuti, ordinando al responsabile il ripristino dei luoghi.
Roma ha dato ragione a noi e torto ad un governo che di ambientalista non ha assolutamente nulla”. “In Sicilia – conclude Trizzino – la politica con la ‘p’ minuscola aveva deciso che se hai commesso un reato, puoi farla franca. Alla faccia di chi rispetta le regole e paga le tasse. Qualcuno dica a Musumeci che le legge è uguale per tutti. Anche in Sicilia”.