il Fatto dei Piccoli

Dislessia: da Caltanissetta uno studio sull’efficacia di uno screening precoce

E’ stato appena pubblicato nella rivista scientifica Europea “Dyslexia- An International Journal of Research and Practice” una ricerca intitolata “Reading and spelling disorders in a school-based population screening in Sicily (Italy)” (uno screening sulla dislessia e sulla disortografia attuato nelle scuole della Sicilia, Italia), dal dottore Marco Maria Leonardi del “Centro Studi e Ricerche di Neuropsicologia & DSA” di Caltanissetta e Catania, dal dottore Francesco di Blasi (IRCCS, Troina), il Professore Enrico Savelli (Università di San Marino) ed il Professore Serafino Buono (IRCCS di Troina e Università di Catania), che descrive un grosso protocollo che ha come obbiettivo, quello di intercettare alunni a rischio di disturbi nella letto-scrittura direttamente nelle scuole.

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento scolastico (DSA), Dislessia , Disortografia, Disgrafia e Discalculia, interessano selettivamente la scarsa capacità di automatizzare nel tempo la letto–scrittura ed il calcolo, nei soggetti interessati. Sono riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e si manifestano nei primi anni di scolarizzazione. I bambini mostrano eccessiva fatica nell’effettuare tutti quei compiti, non solo scolastici, in cui è richiesto il leggere, scrivere e fare calcoli. Il problema non è attribuibile a cattiva metodologia didattica attuata dal docente e spesso questi bambini appaiono svogliati nello svolgere le attività scolastiche. L’identificazione di questi alunni in fase precoce, permette di prevenirne e/o ridurne gli effetti negativi di tipo psicologico, di dispersione scolastica fino a problematiche di inserimento sociale.

La ricerca in oggetto, pubblicata nella rivista scientifica Europea, descrive un protocollo composto da prove standardizzate, di elevata affidabilità, che ha come obbiettivo, quello di intercettare alunni con sospetta dislessia e disortografia, attuato direttamente nelle scuole dei tre ordini del centro Sicilia (nelle province di Caltanissetta, Enna ed Agrigento). Chiaramente fin quando questi alunni non effettueranno l’intero iter diagnostico presso le strutture sanitarie preposte, non si potrà affermare che l’importante difficoltà rilevata nella letto-scrittura possa essere effettivamente imputabile ad un DSA.

In una prima parte della pubblicazione, si è descritto il protocollo e le rispettive percentuali emerse di alunni con sospetto disturbo nella letto-scrittura, valutati in tre anni, dall’a.s. 2012/2013 all’a.s. 2014/2015. Il campione complessivo è di 2469 alunni dei quali 932 della 3a classe della scuola primaria; 885 della prima classe della scuola secondaria di primo grado e 652 della prima classe della scuola secondaria di secondo grado.

Un primo dato interessante è quello delle prevalenze emerse di alunni con sospetta dislessia e/o disortografia, che è dell’8,5% dell’intero campione.

Questo dato descrive la percentuale di alunni con eccessive difficoltà nella letto-scrittura, imputabili non necessariamente a Disturbi Specifici dell’Apprendimento (anche se sappiamo che questi sono la maggior parte dei casi emersi), ma anche ad altri disturbi del neuro-sviluppo non diagnosticati. Proprio per questo motivo, questo protocollo proposto alle scuole sottoforma di progetto di screening, si è rilevato essere estremamente importante, perché può intercettare anche una parte di alunni con problematiche cognitive ben più gravi non diagnosticate.

Una seconda parte del lavoro pubblicato riguarda lo studio delle prevalenze emerse negli anni, sia tra i tre livelli di scolarizzazione, elementari, medie e scuole superiori, sia durante i tre anni in cui è stato effettuato lo screening..

Questo studio statistico ha dimostrato che il disturbo persiste negli anni, lasciando supporre che perdura anche in fase adulta. Questo va contro all’ipotesi che i Disturbi Specifici dell’Apprendimento si compensi (si riduca) con la crescita dell’individuo. Sempre dalla comparazione delle prevalenze con apposite tecniche statistiche, il lavoro ha messo in luce che nei tre anni di scolarizzazione in cui è stato fatto lo screening, la percentuale dei casi emersi sono stati stabili, senza significativi aumenti o diminuzione nel dato di prevalenza.

Un altro importante dato emerso è una prima indagine epidemiologica sui DSA nel territorio siciliano, chiedendo riscontro nelle scuole che hanno partecipato allo screening, su quanti dei casi emersi sono stati confermati da una diagnosi di DSA o addirittura da altra diagnosi, secondo quanto scritto sopra. Il tutto chiaramente omettendo i dati sensibili degli alunni per un fattore di privacy.

Il dato emerso è quello che circa il 50% dei casi segnalati ha effettuato l’iter diagnostico dei quali i ¾ circa degli alunni ha consegnato una diagnosi di DSA mentre il restante quarto ha consegnato altra diagnosi, probabilmente di disabilità.

Il progetto di screening è stato proposto alle scuole dall’associazione italiana dislessia (AID) alle scuole ed è stato coordinato dal Dott. Leonardi (nella foto) attualmente presidente provinciale della sezione di Caltanissetta.

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