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San Cataldo. Giampiero Modaffari: “Far annoverare Gabara tra i Beni da tutelare sarebbe un traguardo importante per la Città”.

Redazione 1

San Cataldo. Giampiero Modaffari: “Far annoverare Gabara tra i Beni da tutelare sarebbe un traguardo importante per la Città”.

Mer, 25/08/2021 - 08:44

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SAN CATALDO. Il candidato sindaco Giampiero Modaffari s’è soffermato sull’ambizioso progetto di valorizzazione dell’area mineraria di Gabara. “E’ doveroso richiamare alcune nozioni riguardanti nello specifico il significato di parco minerario estrapolate volutamente dallo stesso sito (ISPRA) utilizzato dall’estensore del post, che riescono a fugare dubbi e incertezze relativamente al sito di Gabara.  “Un parco minerario è un territorio che è stato oggetto di estrazione di minerali o di altri materiali geologici dalla terra (miniera)”. “La stessa estrazione delle sostanze utili ha comportato una trasformazione sostanziale del paesaggio”. “I parchi minerari sono nati con l’intento di recuperare queste aeree e restituirle alla collettività”. 

Secondo Modaffari: “Che Monte Gabara già dalla prima metà dell’800 sia stato oggetto di estrazione dello zolfo dal sottosuolo è alquanto notorio. Come è altrettanto evidente che le attività di coltivazione del minerale, cessate nella seconda metà del ‘900, abbiano modificato profondamente la morfologia del paesaggio. Basti osservare i milioni di metri cubi di rosticci di minerale (Ginesi) abbancati su centinaia di ettari di superficie, le spianate per l’impostazione delle strutture fusorie, abitative, di manovra e di ricovero animali per la movimentazione degli argani e il trasporto delle “balate”, ecc.”

Tuttavia, sempre secondo Modaffari: “L’aspetto rafforzativo che fa di Gabara un indiscutibile parco minerario è certamente la geniale attività portata avanti dalla nostra precedente amministrazione di recupero di porzioni dell’area e la conseguente restituzione alla collettività, esaltandone il valore storico antropologico e culturale. Per questo ultimo aspetto Monte Gabara andrebbe addirittura annoverato tra i beni da tutelare, come detto anche dal compianto Sebastiano Tusa, venuto a conoscenza del sito e della sue peculiari potenzialità”.

“Come scrive l’ISPRA – ha proseguito l’ex sindaco – a volte i Parchi geominerari sono costituiti da più siti, parecchio distanti tra loro e magari senza alcuna continuità spaziale. E’ vero, ma ciò non è conditio sine qua non. Pur tuttavia anche questo aspetto riguarda la sola area del Monte Gabara, tanto da meritare pienamente l’appellativo di parco minerario.

Essa è stata di fatto oggetto di numerose concessioni minerarie – distanti tra loro seppur insistenti nello stesso bacino minerario – che hanno aggredito per ovvie intuizioni geologiche soprattutto il versante sud-occidentale del rilievo e solo con sparuti tentativi di ricerca il versante opposto.

Basta ricordare alcune di queste concessioni: Persico, Gabara Persico Pirato, Cipresso Principessa, Gabara Cardone (Giunta), Gabara Salina, Gabara Galletti e Cav. Rosario Amico Roxas, Corvacchiara, Gabara Bellanca Emma, Gabara Bellanca Sud, a cui se ne aggiungono altre ancora fino a fondo valle, tutte comunque individuate cartograficamente, per comprendere il grande valore antropologico del Monte Gabara.

Sono state censite più di 25 discenderie, rendendone oggi fruibili due, di cui una con doppio ingresso, che garantisce una circolazione ordinata e in massima sicurezza di visitatori in sottosuolo. Inoltre sono state catalogate diverse strutture fusorie tra calcaroni e forni Gill (pariglie e quadriglie). Addirittura si annoverano calcaroni che potrebbero costituire per dimensione elementi strutturali evoluti delle calcarelle e quadriglie ben conservate di ottima fattura architettonica, essendo realizzate in conci di calcare (bolognini), distanti alcuni chilometri dall’ormai noto sito della solfara Persico”.

“Infine – ha concluso Modaffari – si ritiene convintamente che si possa aggiungere il prefisso “geo” alla parola “minerario” per l’interesse geologico del Monte Gabara, che segna una struttura tettonica interclusa tra quelle emergenti al contorno e precisamente nelle contrade Torre (Serra dei Gessi), Bosco-Dragaito e Vassallaggi. Riuscire a far annoverare Gabara tra i Beni da tutelare sarebbe veramente un traguardo importante per la città di San Cataldo e noi come Amministrazione Comunale ci proveremo”.