

MUSSOMELI – Non capita tutti i giorni. A Mussomeli, nella stessa giornata del 25 agosto e nella stessa chiesa di San Francesco, di cui è rettore Padre Valdecir, le due sorelle Valentina ed Alessandra Di Salvo, rispettivamente segretaria e farmacista, e i due fratelli Giuseppe ed Ivan Mongiovì, rispettivamente specialist e sergente dell’Esercito, hanno pronunciato i rispettivi fatidici “sì”, alla presenza del celebrante Padre Calogero Mantione, recentemente trasferito dalla “Trasfigurazione” di Mussomeli alla parrocchia dell’Immacolata di Serradifalco. Due innamoramenti, quelli degli sposi convenuti, germogliati lentamente fin dalla tenera età, in quanto vicini di casa. Infatti le rispettive famiglie abitano nella stessa palazzina condominiale di Via Maserati. Una cerimonia nuziale, accompagnata dall’affetto di amici e parenti che hanno voluto onorare della loro presenza le giovani coppie. Le ragazze, accompagnate da papà Elio e i ragazzi da mamma Maria Grazia, hanno raggiunto l’altare dove sono stati consacrati i due matrimoni. A fine celebrazione, all’uscita della chiesa, i due fratelli e le due sorelle, ormai marito e moglie, fra gli applausi dei presenti, sono stati omaggiati con il lancio del riso, come segno augurale, che ha creato una gioiosa e divertente atmosfera. Evidentemente, oltre agli invitati contingentati, non sono mancati i curiosi che, anche a distanza, hanno sbirciato per godersi lo scenario dell’ evento pomeridiano. Insomma, in tempo di pandemia, sarebbe forse il caso di dire “con una fava due piccioni” all’insegna della gioia e della felicità. Intanto, c’è da sottolineare che per Valentina e Giuseppe e per Alessandra ed Ivan, è stato sufficiente uno sguardo ed un sorriso per colorare il loro poema d’amore, e che adesso profuma anche di matrimonio. ”Accompagnare le proprie figlie all’altare sono emozioni che si provano una sola volta nella vita”, ha commentato Elio, papà delle due ragazze. Alla fine, applausi, lancio di palloncini e picchetto d’onore dei militari dell’Esercito giunti da Milano per omaggiare il collega Ivan Mongiovì, e poi i ringraziamenti che hanno fatto da cornice al singolare evento, che gli sposi registreranno nel taccuino della loro vita.



