Salute

Incendi, Uncem: ripartire in 10 punti con organizzazione e prevenzione

Redazione 2

Incendi, Uncem: ripartire in 10 punti con organizzazione e prevenzione

Mar, 24/08/2021 - 11:30

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Organizzazione, prevenzione, gestione forestale. Sono le tre parole chiave del nuovo dossier Uncem sul “post-incendi”, nell’estate segnata dai roghi e dalla distruzione di foreste come mai prima. Un documento di trenta pagine e dieci punti, realizzato dall’Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani, con le proposte al Governo, al Parlamento alle Regioni su come gestire le emergenze ambientali nelle Alpi e negli Appennini.”Perché quel fuoco sui versanti non è solo un’emergenza della montagna – spiega Marco Bussone, Presidente Uncem, autore del dossier – Non è solo un problema che riguarda venti o trenta o cento piccoli Comuni della periferia dell’impero. Non sono solo dei boschi che bruciano con il fuoco che spinto dal vento si avvicina alle case e si mangia le ultime baite e gli alpeggi in quota.

Le drammatiche settimane vissute nell’estate 2021 sono un ennesimo campanello d’allarme sulle quotidiane sfide dei cambiamenti climatici che toccano Appennini e Alpi, sulla natura che ha un corso incontrollato e che ci vede poco attenti, sul bosco che svolge delle funzioni che ora non sono più, ma anche su temi sociali, antropologici e istituzionali sui quali aprire gli occhi”.

Uncem lo scriveva nel dicembre 2017 per i grandi incendi delle valli di Susa (famose per la TAV e non solo) e anticipava di fatto quello che in troppi non hanno capito negli ultimi anni. Chi l’Italia è un Paese forestale, fatto di oltre 11 milioni di ettari di bosco. E con questa consapevolezza le Istituzioni, centrali e locali, devono muoversi.

Nel fare le leggi, nel definire stanziamenti, nell’approntare strategie e politiche. “Nell’investire 1 miliardo di euro per attuare la Strategia forestale nazionale, che sugli incendi boschivi è chiarissima nelle azioni da mettere in campo”, sottolinea il Presidente nazionale Uncem.Qualche numero. Il 2019 per l’Italia non era stato un anno drammatico per quanto riguarda gli incendi boschivi, con numeri di eventi registrati in linea con la media dell’ultimo decennio (4.351) e superfici invece decisamente minori della media (36.034 ettari).Tuttavia, due soli anni prima, nel 2017, gli incendi boschivi sono risultati di gravità molto maggiore, con 7.846 eventi e ben 162.363 ettari coinvolti. Nel decennio in corso, rispetto a quelli precedenti, è calata la superficie media bruciata (72.621 ettari/anno rispetto agli oltre 147.000 del decennio 1980- 1989), segno di una migliorata capacità organizzativa del sistema AIB nel suo complesso, ma il fenomeno risulta ancora molto preoccupante, specialmente nel contesto del cambiamento climatico in atto.

I numeri di questa estate sono decisamente diversi. +256%. Tanto sono aumentati i roghi rispetto a un anno fa. Regione più colpita è stata la Calabria. 1 miliardo di euro il costo complessivo degli incendi, tra spegnimento, bonifica, ricostruzione. 400 gli incendi di grande dimensione, che hanno colpito cioè aree di oltre 30 ettari). 5400 gli ettari bruciati in una settimana nel solo Aspromonte, zona simbolo degli incendi dell’estate 2021.

Gli incendi di questi ultimi mesi – in particolare tra luglio e agosto 2021 nelle Regioni appenniniche – dalla Toscana alla Calabria – e in Sicilia e in Sardegna hanno fatto spalancare la bocca con sorpresa a troppe donne e a troppi uomini delle Istituzioni. Sorpresi e non pronti. Troppi non sapevano che siamo un Paese di foreste. Un Paese forestale. Con oltre il 35% di superficie forestale.

Uncem prova a offrire nel dossier gli strumenti che possano essere utili per leggi connesse al post-emergenza incendi boschivi – sottolineano Bussone con i Vicepresidenti Uncem Francesco Benedetti, Flavio Cera, Vincenzo Luciano – all’organizzazione del sistema di allarme ed estinzione nelle Regioni; alla valorizzazione del capitale sociale e umano sui territori per tutelare e gestire il capitale naturale. Dieci punti per lavorare su coesione e impegno degli Enti territoriali. Dagli AIB agli Accordi di Foresta, sino alle Green Communities e alle opportunità della Strategia forestale nazionale per gestire il patrimonio di boschi del nostro Paese. E per dire che la montagna, se non è viva, forte di comunità, si incendia e frana. Siamo un Paese forestale. E di Montagne”. 

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