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Olimpiadi Tokyo 2020, direttore cerimonia di apertura licenziato per battute antisemite

Finalmente è tutto pronto per le Olimpiadi di Tokyo che si sarebbero dovute disputare la scorsa estate, ma a causa Covid-19 sono state spostate. C’è tanta attesa di scoprire chi trionferà nelle varie discipline, con un occhio particolare verso gli atleti azzurri. Numerosi siti scommesse puntano sulla vittoria degli atleti italiani, specialmente dopo la vittoria di Euro2020 che ha dato nuovamente splendore allo sport nostrano.

Certamente le notizie di questi giorni non sono confortanti, infatti l’ombra del Coronavirus continua ad avanzare all’interno del parco atleti delle Olimpiadi. Intanto venerdì alle ore 13 italiane ci sarà l’atto iniziale di questo fantastico evento: la cerimonia d’apertura. L’Italia sfilerà come 22esima delegazione e sarà guidata dai portabandiera Jessica Rossi ed Elia Viviani.

Il regista della giornata di apertura delle Olimpiadi 2020 è Kentaro Kobayashi, finito nelle ultime ore nell’occhio del ciclone. Il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo, infatti, ha licenziato il direttore della cerimonia di apertura a causa di uno scherzo sull’Olocausto che ha fatto durante uno spettacolo comico nel 1998. Il presidente del comitato organizzatore Seiko Hashimoto ha dichiarato, alla vigilia della cerimonia di apertura, che il regista Kentaro Kobayashi è stato licenziato. È stato accusato di aver usato una battuta sull’Olocausto nella sua commedia, inclusa la frase ‘Giochiamo all’Olocausto’. “Abbiamo scoperto che il signor Kobayashi, nella sua stessa esibizione, ha usato una frase per ridicolizzare una tragedia storica”, ha detto Hashimoto. “Ci scusiamo profondamente per aver causato un tale problema il giorno prima della cerimonia di apertura e per aver causato problemi e preoccupazioni a molte parti coinvolte, nonché alle persone a Tokyo e nel resto del Paese”. La cerimonia di apertura dei Giochi ritardati dalla pandemia, come detto prima, è prevista per venerdì. Purtroppo si terrà senza spettatori come misura cautela per prevenire la diffusione del coronavirus, anche se parteciperanno alcuni funzionari, ospiti e media.

Cosa è successo nello spettacolo del 1998?

È venuto spontaneo a molti chiedersi: ma cosa è successo in quella scena? Ecco, in uno sketch del 1998, Kobayashi e un altro comico fingevano di essere una coppia di famosi intrattenitori televisivi per bambini. Qui lo stesso Kobayashi faceva riferimento ad alcuni ritagli di bambole di carta, descrivendoli come “quelli di quella volta che hai detto ‘giochiamo all’Olocausto'”. Il duo comico poi scherzava immaginando la rabbia del produttore dello show a causa di questo riferimento all’Olocausto. Questa scenetta “che avevo scritto conteneva linee estremamente inappropriate”, si è scusato in una dichiarazione Kobayashi, un personaggio dello spettacolo molto famoso in Giappone.

Poco dopo la rivelazione di un videoclip e della sceneggiatura della performance di Kobayashi, le critiche hanno invaso i social media. “Qualsiasi persona, non importa quanto sia creativa, non ha il diritto di deridere le vittime del genocidio nazista”, ha affermato il rabbino Abraham Cooper, decano associato e direttore dell’azione sociale globale del Simon Wiesenthal Center, con sede a Los Angeles. “Qualsiasi associazione di questa persona alle Olimpiadi di Tokyo insulterebbe la memoria di 6 milioni di ebrei e si burlerebbe crudelmente delle Paralimpiadi”, ha detto, ricordando che nei campi di concentramento nazisti venivano sterminati anche i disabili. Kobayashi è un ex membro del popolare duo comico Rahmens ed è conosciuto all’estero per serie comiche tra cui ‘The Japanese Tradition’.

LA CERIMONIA CELEBRA IL RITORNO ALLA VITA

C’è grande attesa per capire come sarà questa cerimonia d’apertura che a detta di molti sarà sobria e semplice. Si terrà allo Stadio Olimpico e durerà 3 ore e mezzo. L’inizio è previsto per le ore 20 locali, le 13 in Italia per via del fuso orario. Non mancheranno momenti ispirati alla pandemia che ci ha colpiti in questo anno e mezzo. Specialmente l’inizio dello spettacolo sarà dedicato all’emergenza sanitaria da Covid-19 e comincerà con un uomo solo al centro dello stadio. L’artista apparirà all’inizio ripiegato su se stesso, poi si alzerà in piedi e si distenderà in tutta la sua altezza per simboleggiare il ritorno alla vita. Sui maxi schermi saranno proiettate scene di atleti che si allenano nelle proprie camere, con vogatori o tapis-roulant, per ricordare al mondo che gli sportivi presenti ai Giochi si sono dovuti allenare in gran parte da soli, spesso nelle loro case, per via dei lockdown.

BACH: “CERIMONIA DI APERTURA UN MOMENTO DI GIOIA E SOLLIEVO”

Il presidente del Cio, Thomas Bach, in vista dell’apertura di Tokyo 2020 in programma venerdì ha parlato di “una sensazione di sollievo perché la strada per questa cerimonia non è stata delle più facili. Il movimento olimpico è al centro della società – ha aggiunto – e non viviamo in un mondo tranquillo, viviamo in un mondo molto fragile– dobbiamo reagire a questo e trovare la strada giusta per il movimento olimpico”. “Come mi sentirò entrando allo stadio per la cerimonia di apertura? Non sono un profeta. Vedremo. Penso che la cerimonia di apertura delle Olimpiadi sarà un momento di gioia e sollievo”.

Il presidente Bach, parlando a margine di una conferenza per Brisbane 2032, ha parlato di “gioia in particolare per gli atleti, perché so quanto desiderano questo momento e possono finalmente goderselo in circostanze molto speciali. E una sensazione di sollievo perché la strada per questa cerimonia di apertura non è stata delle più facili. C’è un detto che dice: ‘se senti questo tipo di sollievo, ci sono pietre che cadono dal tuo cuore, quindi se senti alcune pietre che cadono poi forse vengono dal mio cuore'”. Sul bilancio dei suoi primi mandati e in vista del prossimo decennio del movimento olimpico, Bach ha chiarito: “Pensavo che a partire da Tokyo avremmo avuto un periodo tranquillo. Incrocio le dita per il resto del mio mandato, e ancor di più per il mio successore. Il movimento olimpico è al centro della società e non viviamo in un mondo tranquillo, viviamo in un mondo molto fragile, e quindi dobbiamo reagire a questo e trovare la strada giusta per il movimento olimpico”. “Ma vedremo – ha concluso il numero uno dello sport mondiale – una volta finita la crisi sanitaria, ci saranno conseguenze politiche, economiche e sociali. Negli ultimi due anni c’è stato un movimento all’interno del Cio per creare stabilità e abbiamo cercato di rendere le nostre procedure più flessibili per creare stabilità in questo mondo turbolento e fragile”.

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