il Fatto Siciliano

Sicilia. Rifiuti, Conai avvisa: servono 35 nuovi impianti

“Si tratta di un intervento urgente e decisamente importante”, commenta Fabio Costarella, “che avrebbero ricadute molto positive anche dal punto di vista occupazionale: si renderebbe necessario formare e assumere oltre 500 persone”.

Nel dettaglio, 140 nuovi addetti servirebbero solo per gli impianti di selezione e 135 per quelli di compostaggio. A seguire, 65 per le discariche di servizio, 56 per gli impianti di trattamento terre e 50 per quelli di trattamento assorbenti.

Infine, 42 addetti per gli impianti trattamento ingombranti e 30 per il termovalorizzatore.

In Sicilia, intanto, la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio continua a crescere. Rispetto al primo semestre del 2019, nel 2020 i siciliani hanno conferito a Conai il 10% di imballaggi in piu’ (quasi 134 mila tonnellate fra gennaio e giugno). Atteso entro settembre il dato consolidato sull’intero anno 2020.

Sono in partenza le attivita’ legate a un allegato all’accordo del 2019 fra ministero dell’Ambiente, Regione e Conai, che ha permesso di sbloccare i fondi messi a disposizione dal ministero e dalla Regione a favore dei Comuni piu’ popolosi e con un livello di raccolta differenziata inferiore al 25%. Coinvolte le tre citta’ metropolitane di Palermo, Catania e Messina.

Sono gia’ incoraggianti i risultati degli interventi nel capoluogo, che ha coinvolto – in due momenti diversi – due aree della citta’ con i progetti Palermo Differenzia 1 (130 mila abitanti) e Palermo Differenzia 2 (120 mila abitanti). “Parliamo di attivita’ di start-up e sensibilizzazione delle utenze che non mettono a disposizione solo risorse economiche, ma anche know-how”, spiega ancora Costarella.

A fronte di una percentuale media di raccolta differenziata in citta’ pari al 17,4%, i risultati al 2019 parlano del 52,6% per alcuni quartieri del Progetto Palermo Differenzia 1 e di quasi il 63% per altri quartieri del Progetto Palermo Differenzia 2″.

Alla Sicilia mancano 35 impianti per i rifiuti. A sostenerlo e’ il Conai che nel suo studio “Per uno sviluppo della raccolta differenziata nel Centro-Sud” stima il fabbisogno impiantistico delle Regioni del Mezzogiorno in vista degli obiettivi di riciclo chiesti dall’Unione Europea al 2030. L’investimento necessario in regione supera i 530 milioni di euro.

“Oggi sono soprattutto le Regioni del Centro-Sud a soffrire di una drammatica carenza di impianti nel nostro Paese”, afferma Fabio Costarella, responsabile progetti territoriali speciali Conai. “L’emergenza sanitaria – aggiunge – l’ha reso ancora piu’ evidente. E’ importante che i rifiuti raccolti in modo differenziato siano trasformati il piu’ possibile vicino ai luoghi in cui vengono raccolti.

Anche per abbattere l’impatto sia ambientale sia economico legato al costo del trasporto verso gli impianti del Settentrione. Ci auguriamo che le risorse in arrivo con il Pnrr servano anche a colmare questo gap”.

Alla Sicilia servirebbero 9 nuovi impianti di compostaggio combinato (aerobico-anaerobico), 4 impianti di selezione, 8 impianti trattamento terre, 5 impianti trattamento assorbenti, 3 impianti trattamento ingombranti, 5 discariche di servizio e Un termovalorizzatore. Le voci piu’ corpose dell’investimento riguardano i nove impianti di compostaggio, che richiederebbero piu’ di 115 milioni; le discariche di servizio, che costerebbero 125 milioni; e il termovalorizzatore, per una spesa di 200 milioni.

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