E’una bellissima estate questa del 2021 che comincia ufficialmente oggi per la Sancataldese e per i sancataldesi. Mazara si è dimostrato un campo che porta bene alla Sancataldese; oltre ad uno spareggio vinto nel passato, qui era cominciata questa splendida stagione dei verde amaranto. Lo scorso 20 settembre, prima giornata di campionato MazaraSancataldese 1-2, Mazara che è la squadra contro cui domenica scorsa la Sancataldese aveva conquistato la finale e a Mazara ieri il 3-0 contro l’Akragas che a distanza di 2 anni riporta la Sancataldese in serie D. C’è pure però un doppio binario con l’Akragas. Contro gli agrigentini il 13 ottobre del 2019 avvenne l’ultima sconfitta in campionato, 2-1 gol di Biondo al 93’.
Da allora sono passati 20 mesi, 37 partite di campionato, 49 considerando la Coppa Italia e c’è stata la promozione in serie D. Mazara ed Akragas chiudono un cerchio aperto due anni fa con l’inopi – nata sconfitta. Tutta la San Cataldo che poteva ieri si è spostata a Mazara, quella che ha trovato i biglietti, per “ammuttare” la squadra in serie D. La Sancataldese ha vinto in campo con la squadra e sugli spalti con i tifosi. Tribuna piena e grande tifo dall’inizio alla fine, senza fermarsi un istante, nonostante il grande caldo del “Nino Vaccara”.
Tra i più festeggiati il bomber Raul Torregrossa, che prima della partita è stato celebrato dalla società come capocannoniere del campionato con 10 gol in 10 partite. “Questa è una grandissima gioia – af – ferma Raul – perché abbiamo vinto meritatamente, giocando una grande partita, poi per me da sancataldese la promozione vale doppio. Avevo scommesso su me stesso, tornando a San Cataldo dopo Brescia. Ho seguito le orme di mio papà, lui lasciò il Torino, la serie A e venne a vincere qua, io ora ho fatto la stessa cosa”.
Tra i sancataldesi doc anche Fabio Calabrese, dall’illustre passato. “Una gioia infinita – sottolinea Calabrese – ci siamo ripresi cosa ci spettava dopo Roccella, torniamo in serie D dalla porta principale”. Una Sancataldese di sancataldesi come il giovane classe 2002 Emanuel Saetta, che si è riservato un grande spazio in questo campionato e che ieri – subentrando – ha realizzato il gol del definitivo 3-0. “Non ci avrei mai creduto se me lo avessero detto qualche mese fa – afferma Emanuel – che gioia immensa”. Protagonista in campo durante tutto l’anno, scatenato pure nei festeggiamenti Mauro Veneroso. “Sono venuto dall’Umbria – afferma Veneroso – ho subito vinto il campionato, ho scoperto una terra meravigliosa come la Sicilia, qui a San Cataldo, ho trovato l’amore, sono felicissimo”.
Bandiera storica della Sancataldese, prima da giocatore, poi allenatore, oggi direttore tecnico, l’ha costruita questa squadra Lirio Torregrossa. “Finalmente festeggiamo – sottolinea Torregrossa – questa è un’impresa. Abbiamo vinto meritatamente la finale e il campionato. Grazie a questi ragazzi per tutto quello che hanno fatto, non abbiamo mai perso una partita, 18 su 18, 13 vittorie e 5 pareggi. Ora festeggiamo e tra qualche giorno pensiamo a programmare la serie D, un campionato difficilissimo, con grandi piazze”. Questa è la vittoria della dirigenza, tante persone che hanno lavorato in silenzio e dietro le quinte. E’ il caso di Biagio Anzalone, Walter Burcheri, passando per Adamo Ferrara e Salvatore Pirrello.
“Oggi è il coronamento di un sogno – afferma Pirrello – che dedichiamo a noi stessi, ai dirigenti di oggi ma soprattutto a quei dirigenti che oggi non fannio più parte della Sancataldese, ma c’erano due anni fa con il Roccella, il presidente Giuseppe Di Liberto e il direttore sportivo Aldo Galletti”. La festa del campo si è trasformata nelle feste delle famiglie, a fine gara in campo c’erano le compagne e soprattutto i figli dei giocatori; è il caso di D’Angelo con la figlia.
“Ero venuto a San Cataldo per fare bene – commenta il forte difensore – abbiamo fatto benissimo. Arrivare ai primi tre posti all’inizio era l’obiettivo, anche perché obiettivamente c’erano squadre come l’Akragas, più forti di noi. Noi abbiamo lavorato, ci abbiamo sempre creduto, siamo cresciuti e la finale ed il risultati sono chiari”. La grande festa cominciata a Mazara si è trasferita ieri sera a San Cataldo (con bandiere, tamburi, inni e cori al Monumento) e durerà ancora per chissà quanti giorni.