Con il piano vaccinale che avanza, l’emergenza pandemica finalmente sta prendendo dimensioni un po meno preoccupanti e la normalità della vita di tutti i giorni potrebbe ben presto tornare tra noi. Anche nell’ambito delle sfilate, tantissime collezioni sono state svelate direttamente online, con delle sfilate che sono state trasmesse in streaming, dando vita a potenzialità e possibilità veramente impressionanti sul web.
La moda rappresenta uno dei settori fondamentali per leconomia di un gran numero di Paesi, tra cui ovviamente troviamo lItalia, ma pure il Regno Unito. Basti pensare come, in questultima nazione, sono ben più di 800 mila le persone che lavorano in questo settore, con un fattore che va ben oltre il muro dei 29 miliardi di euro.
Sul casinò online di Betway viene analizzata una delle manifestazioni più importanti al mondo nel campo della moda. Stiamo parlando della London Fashion Week, la più giovane tra le settimane della moda più conosciute al mondo (le altre sono quelle di Parigi, Milano e New York), della cui storia si è occupato un interessante approfondimento che è stato pubblicato sul blog Linsider.
Atmosfer super glamour? Alla nascita, però, la storia era diversa
Tra Margaret Thatcher, la regina Elisabetta II e la principessa Diana, non sono mancati certamente i vip che hanno presenziato questo straordinario evento. Eppure, nonostante le atmosfere tipicamente glamour e le schiere di VIP che si sono dati appuntamento per ammirare le spettacolari sfilate della settimana della moda di Londra, in realtà le origini di questa kermesse sono decisamente più umili di quello che si potrebbe pensare.
Le origini della Settimana della Moda di Londra
Buona parte della prima edizione della London Fashion Week è stata realizzata nel corso del 1984, circa dodici mesi dopo che è stato istituito il British Fashion Council, allinterno di un tendone messo in piedi in fretta e furia allinterno del parcheggio del Commonwealth Institute di Kensington. Una struttura che non era sufficiente e, di conseguenza, si decise di affiancargli un padiglione espositivo allOlympia, uno dei centri congressi più noti e apprezzati a Londra.
Fare un confronto tra la prima edizione di febbraio 1984 e quella dello scorso anno, è abbastanza facile intuire le differenze. Tra sfilate e presentazioni, infatti, nel corso della prima edizione si raggiunsero i 15 eventi, con solamente 25 designer presenti. Numeri completamente differenti a febbraio 2020, visto che tra sfilate e presentazioni si sono toccati i 72 eventi, con oltre 250 designers che hanno preso parte a questo straordinario appuntamento.
Certo, la prima sfilata della settimana della moda di Londra decise di focalizzarsi, con una scelta piuttosto facile anche da comprendere, sulla qualità e non sulla quantità. In effetti, il risultato finale è stato veramente notevole, dato che tra le uniche 15 sfilate che erano in programma, un ruolo di spessore ce lha avuto quella di Vivienne Westwood, unicona nel settore della moda in tutto il mondo.
Il successo che è stato ottenuto da questa prima edizione stimolò l’approvazione che arrivò poco più avanti da parte del governo britannico. Quest’ultimo, infatti, si decise per mettere a disposizione dei fondi, fondamentali per la sopravvivenza, non solo sul breve periodo, di questa kermesse. Da lì in avanti, la London Fashion Week ha fatto dei passi in avanti davvero giganti, trasformandosi in un vero e proprio evento di carattere globale, che riesce ad attirare come api con il miele, buyer, stilisti e giornalisti da ogni parte del mondo. Meravigliosa ed entusiasmante, così l’ha definita nel 2018 una leggenda della moda come Anna Wintour, la caporedattrice di Vogue.