Quando esistono problematiche che riguardano tutti i cittadini, la politica locale, le associazioni, i sindacati, i media e tutti coloro che hanno un ruolo nella società civile, dovrebbero far quadrato e, dopo aver esaminato la situazione, unire le forze in difesa dei cittadini.
Assistiamo invece da giorni alla battaglia ‘solitaria’ condotta dalla consigliera Annalisa Petitto (Pd) nei confronti dell’ASP.
Al di là delle appartenenze politiche ci sono alcuni temi che dovrebbero favorire l’unione e far andare oltre; se veramente si lavora per il bene dei cittadini, bisognerebbe avere il coraggio di andar contro gli “amici” e, dopo un giusto confronto, cercare di arrivare al bandolo della matassa e concordare un’azione comune, ripeto sempre e solo per il bene della collettività.
Assistiamo invece da un paio di settimane a qualcosa che di surreale, ma, conoscendo fatti e personaggi, di surreale c’è poco. Da un lato abbiamo una consigliera, definita “battagliera”, che non ha certamente dimenticato, a differenza di altri, il consiglio comunale straordinario del 2 Settembre scorso.
La suddetta consigliera rilascia comunicati ed interviste, pubblicati da pochi, deve quasi “imporre” la sua presenza per replicare, spinge per aprire una breccia ma dall’altro lato la politica locale ed alcuni media pare non si accorgano di quello che denuncia.
In quel consiglio, allargato ad associazioni di categorie e sindacati, alla presenza del sindaco e di tutti i consiglieri, si discusse con i vertici dell’ASP sulle problematiche e criticità inerenti il Sant’Elia, dopo che molti cittadini, quasi giornalmente, lamentavano criticità. Alla fine di quel consiglio furono elargite tante promesse ed anche l’impegno di creare un “osservatorio”, di cui nulla si sa più, ma si notarono, è giusto dirlo, anche tanti silenzi. Sono ormai trascorsi due mesi e la situazione non sembra essere migliorata, anzi, con la seconda ondata del virus, pare che qualche disservizio sia pure aumentato.
Oggi però si continua a leggere sui social, che molti non amano ed il perchè è sempre più chiaro, meno sulla stampa locale, non tutta chiaramente, di cittadini che lamentano rinvii di visite ambulatoriali o con date lontane nel tempo. A questo punto mi chiedo se molti hanno ben compreso il ruolo sociale che svolgono, sia a livello di informazione sia politico.
L’informazione dovrebbe raccontare tutto quello che interessa la collettività, non facendo finta di non sapere o informando parzialmente e magari sempre in un senso. Fare politica invece vuol dire interessarsi dei problemi di tutti e magari cercare di risolverli, esporsi personalmente, impegnarsi per il bene comune, animare confronti, sollecitare opinioni, offrendo a tutti la possibilità di sentire propria la battaglia che si porta avanti, di coinvolgere e far partecipare, ognuno è chiaro secondo le proprie possibilità e capacità.
Ma per far tutto ciò bisogna essere “liberi e forti”, bisogna trovare il coraggio per impegnarsi in prima persona, di metterci la faccia con l’obiettivo di contribuire alla risoluzione dei problemi comuni e nello stesso tempo puntare ad un futuro migliore. Ma quanti realmente sono “liberi e forti”, quanti al solo pensiero di ricevere una “tiratina d’orecchie” , hanno il coraggio di andare avanti ?
Rispondo per tutti…POCHI! Gli altri dovrebbero però avere il coraggio di guardarsi allo specchio ed almeno dire a se stessi ”no, non posso”. Ma fin quando avremo persone e politici che riescono solo a trovare il pelo nell’uovo “dell’avversario” e non notano la trave nel proprio o in quello dei propri “amici”, vedremo giornalmente, accuse e notizie spesso inventate, per screditare gli altri e magari nascondere o salvare i propri accoliti.
So di essere un sognatore, di essere una persona che ha una propria visione tutta sua di come dovrebbero andare certe cose ed è proprio per questo che non mi sono mai voluto impegnare in politica, ma voglio augurami, da osservatore esterno e da libero cittadino, che almeno su certe importantissime tematiche, come in questo caso la sanità, quindi la nostra salute, si abbia il coraggio di remare tutti insieme, senza paure e da persone libere e forti.
Si faccia quadrato, senza bandiere e “cappelli” e si cerchi di capire se si sostiene il vero e chi ha ragione…poi risolto il tutto si torni nei propri schieramenti per portare avanti i propri ideali ed i propri progetti. La città vi guarda…e molti di voi non stanno facendo una bella figura, spero solo che i cittadini non dimentichino. Ad Maiora