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Caltanissetta, depistaggio Borsellino: nessuna anomalia sui telefoni

Redazione 2

Caltanissetta, depistaggio Borsellino: nessuna anomalia sui telefoni

Lun, 28/06/2021 - 17:47

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:Non ho riscontrato alcuna anomalia negli apparecchi telefonici utilizzati, ma ogni cosa puo’ essere spiegata tecnicamente”. Lo ha detto Luca Antonio Nicola Lapegna, consulente tecnico nominato dalla difesa nell’ambito del processo che si celebra a Caltanissetta sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio.

A Lapegna, in particolare, e’ stata chiesta una verifica sugli apparecchi utilizzati per intercettare il falso pentito Vincenzo Scarantino, nel periodo in cui quest’ultimo si trovava in localita’ protetta a San Bartolomeo a Mare. L’apparecchiatura utilizzata all’epoca era la Rt2000 e nel corso del processo diversi teste hanno parlato di anomalie e guasti durante l’ascolto delle telefonate. “L’Rt2000, anche quando mancava la corrente elettrica, rilasciava uno scontrino con la spiegazione di cio’ che era successo – ha spiegato il consulente – e non era necessario resettare tutto il sistema. Per quanto riguarda la durata di un evento telefonico non rilevava il tempo reale visto che il contatore all’interno stimava i minuti e non i secondi.

Qualora le bobine si fossero bloccate, l’Rt2000 avrebbe anche rilasciato uno scontrino dell’avvenuta conversazione oppure poteva essere forzato premendo i tasti”. Nel processo sono imputati i poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, accusati di calunnia, aggravata dall’aver favorito Cosa nostra e assistiti dagli avvocati Giuseppe Panepinto e Giuseppe Seminara. Secondo l’accusa i tre avrebbero costretto Vincenzo Scarantino a rendere false dichiarazioni.