“Abbiamo dato una Rolls Royce a uno che stato solo passeggero di uno che guida una Cinquecento”. Così Antonello Montante, l’ex presidente degli industriali siciliani, interrogato dal suo legale, l’avvocato Carlo Taormina, parla del suo principale accusatore, Alfonso Cicero, ex presidente dell’Irsap Sicilia ed ex commissario Asi. Parlando dell’opera di rinnovamento delle Asi ha ribadito che Cicero “non ha avuto alcun ruolo in questa opera”. “Abbiamo sbagliato valutazione – dice – nel segnalarlo come commissario Asi”. Poi aggiunge: “Nel 2007 Cicero mi chiese di dire al Presidente Lombardo che voleva diventare Presidente della Crias. Il 10 dicembre 2007 lo accompagnai da Lombardo, che rispose che lo aveva già messo nel Cda e che ne doveva parlare”. Mentre all’Irsap, di cui divenne presidente, “venne indicato da Confindustria”.
“Nel 2013 ho insistito con il Prefetto di Agrigento Ferrandino per fargli assegnare una scorta – dice ancora Montante – per le lotte che portava avanti nell’interesse di confindustria”. Cicero è parte offesa e parte civile nel processo, è considerato teste chiave dell’inchiesta. “Nel 2005 – aveva detto in aula nel processo di primo grado – ero un giovane esponente dell’Udc e ricoprivo ruoli istituzionali in enti della Regione Siciliana. Ricordo che quello era il periodo in cui credo già fosse presidente di Confindustria di Caltanissetta, quando era decollata la stagione famosa della legalità.
Un giorno lo incontrai casualmente uscendo dal Comune e lui mi fermò e mi disse che seguiva le mie iniziative politiche, che aveva particolare stima nei miei confronti e che gli avrebbe fatto piacere avere un confronto per scambiarci delle battute su varie tematiche sul territorio. La nostra conoscenza divenne poi amicizia”. “Credo anche – aveva aggiunto Cicero – di aver espresso solidarietà in alcune occasioni in cui riceveva minacce. Parlo degli anni tra il 2005 e il 2009. Poi nel 2009 quando lasciai l’impegno politico, a seguito della mia eliminazione di candidato a sindaco, lui mi contattò per darmi massima solidarietà”.