Abbiamo appena celebrato la festa di S. GIUSEPPE lavoratore . Dal profondo del pozzo della ricchezza della sua testimonianza di vita e della esemplarità, raccolgo un momento angustiante o addirittura drammatico: il suo dubbio sulla serietà della sua prossima sposa. Data la circostanza possiamo dire anche un “ momento misterioso” perché originato dal “ prossimo mistero” della Incarnazione di Gesù. Io ho il dubbio che possa essere utile , anche tenendo che non sono uno psicologo ed anche perché scrivo, come si direbbe “ a braccio”. Non è raro sentire, con un velo di ironia, la espressione “ Beati voi che vi potete riposare sulla certezza, specie se si tratta di argomenti religiosi, di teologia, di verità eterne. E noi , in questa pagina, ci muoveremo su un terreno specificamente religioso. con qualche umile accenno al dubbio in generale . Ci sono di quelli che “giocano” sul dubbio e in maniera eufemistica vorrebbero dire “ non ci credo”. Ma l’espressione pronunciate , è sostanzialmente “negativa” , “ ho i miei dubbi”. Quello che accade nelle ingarbugliate faccende umane se si tratta di argomenti più o meno frivoli o comunque di alcun vera importanza , l’alternativa che seguirebbe non riguarda aspetti vitali dello spirito., e vale legittimamente il detto “ in dubbiis libertas”. Cioè liberta di opinione , come nell’aneddoto , vero o falso , di Buridano e l’asino del quale si dice “ intra due cibi distanti e moventi di un modo prima che l’un de due portasse ai denti , ( Dante ) per non avere il coraggio di decidersi, in qualunque modo. Ma la indecisione e la permanenza del dubbio non porta conseguenze di alcun genere. Se si tratta però, di verità della religione è diverso e il presunto dubbio, vale quanto una certezza non espressa per … pudore. Io ho i miei dubbi che vuol dire “ non ci credo”. Questo è un gesto di gravità morale o spirituale, peccaminosa. Ben altro si deve dire del dubbio “ positivo” che significa la ricerca della verità in buona fede. S. Giuseppe , non si adagia sul suo dubbio, ma nella sua “ giustizia” cerca la conferma del suo “credo” Abramo dinanzi ad un caso impossibile, la promessa della discendenza sceglie di ubbidire affidandosi a Dio, Sostanzialmente scioglieva il dubbio “credendo” S. Tommaso apostolo, classico esemplare di dubbio, vuole la conferma di una fede sicura, non sceglie “ a priori” Per i comuni fedeli, magari ,sopraffatti dall’ignoranza religiosa, il dubbio è uguale a ricerca della verità, non esclusa in partenza, e non c’è responsabilità morale. Dice un autore :” un cristiano quando è inquieto, in questo settore, può stare quieto”, perché desideroso di conoscere la verità non di negarla . E’ responsabilità morale, invece, lasciarsi vincere dalla tentazione diabolica, stile paradiso terrestre, ma affidarsi alla parola di Dio, L’alternativa Sarebbe dannosa. Non è opportuno riposare sul dubbio religioso , ( pensiamo ai dommi di fede, alle verità ed eventi innegabili se pur sono nell’ombra del mistero per la mente umana. E’ necessario ricorrere al farmaco giusto che è lo studio per vincere la ignoranza sulla verità. A me rimane il dubbio di avere scritto e riflettuto in modo chiaro, Quale alternativa mi resta ? Sperare nella buona volontà di chi legge,