«Gli operai del Corpo forestale della Regione Siciliana non sono mai stati ritenuti responsabili della cosiddetta “industria del fuoco” come riportato da alcuni mezzi di stampa». Lo afferma l’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro. «Ho spiegato ieri – prosegue l’assessore – che l’arresto in flagranza, l’anno scorso, di due operai stagionali del servizio antincendio non deve consentire a nessuno di sostenere un giudizio negativo generalizzato di donne e uomini che hanno sempre dato, in condizioni di difficoltà, il massimo per la tutela dell’ambiente siciliano.
Quanto attribuito ieri al dirigente generale del Corpo Forestale, Giovanni Salerno, fa riferimento al documento di “Aggiornamento del Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi Anno 2020”, dal quale sono stare tratte informazioni evidentemente frutto di interpretazione».
Pur citando il fenomeno di incendi appiccati genericamente da “operai stagionali”, come già evidenziato anche nei Piani degli anni precedenti citando un’indagine risalente al 1992, infatti, il documento non si riferisce specificamente ad operai del Corpo forestale.
«I nostri stagionali – precisa il dirigente generale del Comando del Corpo forestale della Regione Siciliana, Giovanni Salerno, che ha firmato il Piano assieme al responsabile del servizio Antincendio boschivo, Rosario Napoli – pur essendo precari, sono decisamente specializzati e hanno già una garanzia di legge per l’assunzione stagionale a prescindere dal verificarsi degli incendi. È innegabile – proseguono – che in passato alcuni casi isolati si siano verificati in alcune parti della Sicilia, ma il documento della Regione cita studi e indagini statistiche che fotografano un fenomeno già presente negli anni Novanta, che non può essere imputabile in maniera generalizzata al personale stabile o stagionale in forze al Corpo forestale della Regione Siciliana».