CALTANISSETTA – Emessa nel pomeriggio di giovedì 20 maggio dal Gip del Tribunale di Caltanissetta, Gigi Omar Modica, la sentenza inerente all’operazione Gallodoro che il 31 gennaio del 2019 portò all’arresto di 17 persone da parte dei carabinieri del capoluogo nisseno e di Agrigento.
Alla sbarra 15 imputati: 14 condanne ed un’assoluzione con formula piena. La pubblica accusa aveva ipotizzato la sussistenza di un sodalizio dedito al traffico di stupefacenti tra il vallone e l’enclave agrigentino ma, tutti gli imputati sono stati assolti dall’imputazione di associazione finalizzata allo spaccio, mentre per alcuni è stata riconosciuta l’associazione mafiosa.
Il sancataldese Calogero Maurizio Di Vita (difeso dall’avvocato nisseno Dino Milazzo), per il quale erano stati chiesti 16 anni di reclusione, è stato l’unico assolto da ogni accusa “perché il fatto non sussiste”; dichiarata cessata anche la misura cautelare e dunque disposta la sua immediata liberazione.
Le condanne: 13 anni e 2 mesi a Claudio Rino Di Leo di Campofranco; 10 anni, 4 mesi e 26 giorni a Francesco Pollara, originario di Palermo; 6 anni, 8 mesi e 20 giorni a Domenico Avarello, di Canicattì; 3 anni e 10 mesi a Filippo Cacciatore, di Cammarata; 2 anni, 8 mesi e 26 giorni a Vincenzo Scalzo, di San Cataldo; 2 anni e 20 giorni a Domenico Mangiapane, di Cammarata; 1 anno, 8 mesi e 20 giorni di reclusione a Giovanni Valenti, di Favara; 1 anno e 8 mesi a Vincenzo Insinna, di Vallelunga Pratameno; 1 anno e 6 mesi a Giovanni Siragusa, di Mussomeli; 1 anno e 4 mesi a Vito De Maria, di Cammarata; 1 anno e 4 mesi a Maurizio Matraxia, di San Giovanni Gemini; 1 anno e 2 mesi ad Alexander Giulio Lauca, mussomelese; 1 anno, 1 mese e 16 giorni ad Antonin Lauca; 1 anno per Pietro Antonio Baudo, di Vallelunga Pratameno.