Salute

San Cataldo. Messa nella cappella dell’Istituto penitenziario dell’arciprete don Biagio Biancheri.

Redazione 1

San Cataldo. Messa nella cappella dell’Istituto penitenziario dell’arciprete don Biagio Biancheri.

Mar, 27/04/2021 - 07:22

Condividi su:

SAN CATALDO. Su invito del Cappellano della Casa circondariale di San Cataldo (CL), fra Enrico Schirru, l’Arciprete don Biagio Biancheri, ha presieduto la Santa Messa nella cappella dell’istituto penitenziario, con la partecipazione della Polizia Penitenziaria e degli ospiti della casa, in occasione della peregrinatio della «Croce della Misericordia», consegnata il 14 settembre 2019 da Papa Francesco ai 250 sacerdoti cappellani delle carceri italiane, alla presenza dell’Amministrazione penitenziaria e dei provveditori, insieme all’Ispettore Generale.

Nel mese che precede la beatificazione del magistrato Rosario Angelo Livatino, che sarà celebrata nella Cattedrale di Agrigento il prossimo 9 maggio, per volontà del Santo Padre, la Croce della Misericordia visiterà tutte le carceri siciliane e proseguirà il suo itinerario attraverso l’Italia, da sud a nord, dopo avere iniziato il cammino nel carcere di Secondigliano, in Campania (dove era detenuto il mandante dell’assassinio del giudice Livatino) e poi a Nisida, da dove è arrivata in Sicilia.

Sul legno della Croce, realizzata dai detenuti del carcere di massima sicurezza di Paliano (Frosinone), dove Papa Francesco era andato in visita due anni fa, sono state dipinte scene bibliche di liberazione, di riscatto e di redenzione, ma anche le immagini di mamme in carcere con i loro bambini. “È una Croce messaggio”, ha dichiarato l’Ispettore Generale dei cappellani delle carceri italiane, don Raffaele Grimaldi, “dove le immagini dipinte richiamano la nostra attenzione su alcuni episodi biblici, la liberazione di Pietro e di Paolo dalle prigioni, il buon ladrone, e i protettori, san Basilide (patrono della Polizia Penitenziaria) e san Giuseppe Cafasso (patrono dei cappellani delle carceri).

Sul fondo della Croce immagini di bambini con le loro madri in carcere. Questa immagine vuole rappresentare il desiderio che le tante madri con i loro bambini possano scontare in luoghi alternativi al carcere la loro pena, in modo che, ai loro piccoli, loro malgrado, non venga tolta la speranza”.

Il rapporto tra chi sconta una pena detentiva e la presenza pastorale della Chiesa, attraverso il lavoro dei cappellani nelle carceri, ha voluto costruire negli anni percorsi di riabilitazione, non soltanto spirituale ma per quanto è possibile anche civile, come testimonia l’impegno dei tre cappellani delle carceri presenti nel territorio diocesano: don Giuseppe Alessi (Malaspina di Caltanissetta), don Alessandro Giambra (Istituto Minorile di Caltanissetta) e padre Enrico Schirru (San Cataldo).