LE TESSERE E IL MOSAICO. ECCO IL GIORNO CHE HA FATTO IL SIGNORE: DI DON SALVATORE CALLARI
Quando si attende con ansia un evento, o l’arrivo di una persona cara, all’arrivo si è soliti dire con esplosione di gioia: FINALMENTE. Se si accompagna l’espressione con un profondo respiro appare evidente che si aspettava con ansietà. Chissà se noi cristiani, per, la ricorrenza della Pasqua, diciamo con la luce negli occhi e il giubilo nello spirito, FINALMENTE Per potersi esprimere così si vede che si era in attesa di entrare nella profonda realtà mirabile della nuova vita di Cristo. E non deve essere vita nuova solo del Cristo ma anche di noi. La liturgia del giorno della solennità della Pasqua “ tira fuori” le più belle espressioni che manifestano l’esultanza della Risurrezione. Non dobbiamo, però, vivere questo evento solo in modo passivo e “ dormiente “. Dobbiamo avere la sensibilità di lasciarci avvolgere dall’aria di mistero che palpita nel cuore. Tutti e tre i giorni del “Triduo Pasquale” cioè i dolorosi, drammatici, e poi gloriosi momenti della Risurrezione di Gesù Cristo. Dovremmo avere almeno per questi giorni la capacità di staccarci quanto più possibile dalle abituali vicende della routine giornaliera, quella che potrebbe estraniarci dalla profondità dei misteri che celebriamo , nella quale siamo immersi , sentendoci come avvolti da un misterioso smarrimento e penetrare quanto più ci è possibile, nel Grande Mistero Cristiano , che è mistero di morte e risurrezione . Ansiosi , sull’esempio di Cristo, inseriti nella gloria che Cristo ci ha conquistata e di cui ci ha fatto dono. In questo giorno straordinario la Chiesa ci invita caldamente a renderci conto che “ questo è il giorno che ha fatto il Signore, esultiamo. Rinnovatevi nella mente e nel cuore e cercate le cose di lassù” Noi da buoni cristiani dobbiamo sforzarci anche se non sempre riusciamo a viverne la densità di godere del mirabile incontro con Dio. Mentre proseguiamo il nostro cammino terreno con la certezza che Cristo è risorto, come la primizia di tutti i fratelli che crederanno. La sapienza della Liturgia dice “mors et vita duello conflixere mirando”, cioè Gesù ha affrontato e vinto il duello con la morte, perché padrone della vita.” era morto, ora vive. E’ risorto veramente, Criso che è Re vittorioso e Vivente” Ora Tu donaci la tua salvezza. L’augurio più bello che oggi ci scambiamo sia “ La gloria di Cristo è la nostra gloria “ se siamo riconciliati col Padre. Esultiamo e rallegriamoci. AUGURI !