Per l’Eurozona, l’appuntamento con la ripresa economica è rinviata al secondo trimestre. I dati del Pil di oggi, relativi al I trimestre, mostrano ancora un segno meno, a causa del prolungarsi dei lockdown e del mancato recupero da parte del settore dei servizi.
In particolare, spicca il dato della Germania dove l’economia si contrae dell’1,7% congiunturale nel I trimestre, peggio dell’atteso calo dell’1,5% e contro il +0,3% del IV trimestre dell’anno scorso. Su questo dato pesano inevitabilmente le dure restrizioni decise a seguito della recrudescenza dei casi di Covid-19.
Vanno meglio l’Italia e la Spagna: nel nostro Paese, il Pil è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente (leggermente meglio rispetto alle attese) e dell’1,4% rispetto al I trimestre 2020. La contrazione, ha spiegato l’Istat, è di entità più contenuta rispetto a quella registrata nel IV trimestre del 2020. Il risultato risente, in particolare per il settore terziario, degli effetti economici delle misure adottate a contrasto dell’emergenza sanitaria.
Si riduce l’intensità del calo tendenziale del Pil che passa dal 6,6% del trimestre precedente all’1,4%. La variazione acquisita per il 2021 è comunque pari a +1,9%.
Analogo andamento in Spagna: nel paese iberico, il Pil ha registrato il -0,5% congiunturale nel I trimestre, a causa delle restrizioni adottate per frenare una terza ondata di Covid-19 e per colpa di una massiccia tempesta di neve a gennaio. La lieve contrazione è in linea con le attese e arriva dopo la stagnazione del IV trimestre 2020. Su base annua il Pil si è contratto del 4,3%, a fronte di una flessione dell’8,9% nel trimestre precedente e leggermente peggio del -4,2% previsto dagli analisti.
Decisamente meglio in Francia: qui l’economia torna a crescere nel primo trimestre. Il Pil avanza dello 0,4% congiunturale, dopo l’1,4% nel quarto trimestre. Il rimbalzo è superiore all’atteso +0,1%. Il Governo di Parigi ha annunciato un terzo lockdown in quasi tutte le aree del paese alla fine di marzo, per far fronte all’aumento dei contagi e alla pressione sugli ospedali. Tuttavia la situazione è leggermente migliorata rispetto al quarto trimestre.
Che l’appuntamento con la ripresa sia rinviato al II trimestre viene confermato anche dal dato dell’Eurozona: il Pil è diminuito dello 0,6% e dello 0,4% nell’Ue, rispetto al trimestre precedente. A livello congiunturale, peggio della Germania, in Europa, ha fatto solo il Portogallo (-3,3%) e la Lettonia (-2,6%).
Dopo una prima inversione di rotta, le Borse europee sono tornate positive (tranne Milano) e compresa Francoforte. questo perché per gli investitori il calo del Pil anche dell’economia tedesca non è stata una sorpresa. E anzi, si rafforzano le prospettive di una ripresa sostenuta nel II trimestre. Un ottimismo alimentato anche dai sondaggi sulle imprese di aprile e la loro fiducia sempre più forte circa il fatto che grazie alle campagne di vaccinazione, oltre che al Recovery Plan, la svolta dietro l’angolo sia imminente.
Lo conferma anche il commissario Ue agli Affari Economici, Paolo Gentiloni: “La ripresa è in corso e diventerà forte nella seconda metà dell’anno. Anche grazie al Next Generation Eu”.
E in Italia, anche Confindustria vede rosa: dopo la contrazione del I trimestre, il Pil farà segnare nel II trimestre “un piccolo segno positivo”. Ma nel terzo, ci sarà “un forte rimbalzo” grazie al crescere delle vaccinazioni” anche se riguardo al loro ritmo, che ha accelerato, “restano rischi al ribasso”.