DELIA. Stipulato un protocollo d’intesa tra il Comune di Delia e la “Fondazione Ebbene” il cui presidente è Edoardo Barbarossa per l’istituzione di un “Centro di Prossimità” che offrirà servizi alle persone più fragili. Prima tappa del percorso è l’apertura, lunedì, di uno sportello psicopedagogico all’interno del comune, che sarà aperto al pubblico tre giorni la settimana.
Il progetto prevede anche la riqualificazione di un quartiere, che diventerà nel tempo un punto di unione, il cuore della prossimità, che vedrà il coinvolgimento progressivo della comunità, dove ognuno metterà le proprie capacità per trasformarle in energia vitale.
<<Il centro di prossimità – ha detto il sindaco
Gianfilippo Bancheri – è un momento qualificante per la nostra comunità e da un
valore aggiunto delle politiche sociali avviate e realizzate dal comune di
Delia in questi anni. Lo strumento serve non solo a dare risposte ai problemi
dei soggetti più fragili e vulnerabili, la cui platea è diventata più ampia per
effetto della pandemia, ma anche a dare loro la possibilità di costruire nuove
capacità, nuovi spazi aggregativi, una nuova identità collettiva, una nuova
socialità vissuta da protagonisti sulla base di un’idea innovativa di
partecipazione e di condivisione dei processi e del territorio>>.
A chiarire gli aspetti più significativi è Barbara Grillo, referente territoriale della cooperativa sociale “La Salute”, socio del consorzio SOLCO e della Fondazione Ebbene. <<L’attività di ascolto, di confronto e di sostegno – spiega Grillo – è volta ad accompagnare l’altro nella ridefinizione dei vissuti percepiti e nella ricerca di strategie possibili per affrontarli. Gli interventi verranno perciò modulati sulle caratteristiche peculiari del singolo, tenendo conto della specificità di ciascun individuo. Stima e fiducia sono le parole chiave della Prossimità. Noi crediamo che la persona avendo la giusta dignità porta avanti percorsi di bene comune.
Ecco perché la migliore capacità dell’operatore del Centro di prossimità della Fondazione Ebbene è di saper capire il dono di ogni persona e sformarlo in energie vitale. La Prossimità – ha detto infine – è forse un metodo per contrastare la povertà ma per realizzarsi bisogna evitare che si riduca ad una carità erogativa e si trasformi invece in una relazione generativa>>.
E’ stata a Fondazione Ebbene di Catania a proporre, prima in Italia, la creazione dei centri di prossimità di coesione sociale proponendoli come un nuovo modello che mette al centro l’uomo, la famiglia, i sui bisogni e le sue capacità, valutati in maniera complessiva, multidisciplinare e non settoriale, con un meccanismo di “promozione dal basso” e diretto coinvolgimento dei beneficiari.