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DL Sostegni: 9,5 miliardi ristori da 1.000 a 150mila euro, no ai furbetti

Arrivano i contributi a fondo perduto da mille a 150mila euro per tutte le attività andate in rosso causa del Covid. L’identikit dei beneficiari? Ricavi non superiori a 5 milioni di euro pre-crisi e perdite pari a oltre un terzo nell’annus horribilis della pandemia rispetto al 2019. Il dl ‘Sostegni’, primo decreto economico del governo Draghi, manda in soffitta il criterio rigido dei codici Ateco indennizzare le attività colpite dai lockdown estendendo la platea anche a quanti erano rimasti esclusi dalle varie riedizioni dei ristori. Il costo complessivo dell’operazione per il sostegno all’economia, secondo quanto emerge dalle relazioni della bozza del dl, sarà di quasi 9,5 miliardi dei 32 miliardi complessivi di risorse stanziate per questo decreto con lo scostamento di bilancio di gennaio varato dal precedente governo.

No ai furbetti dei ristori però: l’Agenzia delle Entrate anche in questa quinta edizione provvederà all’esborso dei contributi ma anche al recupero di eventuali aiuti indebitamente percepiti. Nel dettaglio i nuovi contributi a fondo perduto andranno da un massimo di 150mila euro ad un minimo di mille euro per le persone fisiche e duemila per le imprese. L’ammontare è calcolato in base alla differenza tra il fatturato di gennaio e febbraio 2021 con quello di gennaio e febbraio 2019 applicando tre percentuali: 20% per le imprese con ricavi o compensi nel periodo di imposta 2019 non superiori a 400mila euro, 15% per quelle con ricavi fino a 1 milione di euro e 10% per le partite Iva con ricavi fino a 5 milioni di euro. A scelta del contribuente il risarcimento potrà essere erogato come contributo diretto, oppure riconosciuto sotto forma di credito d’imposta utilizzabile in compensazione tramite modello F24.

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