CALTANISSETTA – Mi preme sottolineare per l’ennesima volta che il Gruppo Facebook Caltanissetta 4.0 “nasce con l’intento di dare spinte, vigore, energie, sollecitazioni, suggerimenti e quant’altro serva a far crescere e migliorare la nostra bella città, soprattutto a chi ci amministra, ma anche che serva da stimolo a quei cittadini poco rispettosi delle regole del vivere civile. Nel gruppo infatti si possono postare oinioni/idee/iniziative/progetti/lamentele/segnalazioni etc, e quant’altro si ritiene opportuno condividere, prevalentemente di interesse locale e di qualsiasi genere, senza alcuna censura, senza alcun filtraggio preventivo da parte dell’amministratore, ma nel massimo rispetto delle leggi, delle persone, delle loro idee e soprattutto nel rispetto delle principale regole di educazione e di convivenza civile. Questo gruppo inoltre non ha finalità politiche”. Questa la descrizione del gruppo e proprio su questo ultimo punto, colgo l’occasione che mi vien data da chi mi attacca, nel definirmi bandieruola, venduto o altro, che mai e poi mai permetterò a nessuno di negare il diritto mio e degli iscritti al gruppo di esprimere liberamente il proprio pensiero; ribadisco anche che non accetterò pressioni, “consigli”, condizionamenti o peggio minacce. Trovo squallido che ci si permetta di dare del venduto a chi da anni, con passione, dedica tempo ed energie per cercare di rendere un servizio alla città. Molti probabilmente, anzi sicuramente, non condivideranno che sia un buon servizio o a molti non piacerà come amministro il gruppo, ma, come detto più volte, non costringo nessuno né ad iscriversi, né tanto meno a rimanere; questo è il mio modo di amministrare, accetto sempre consigli e critiche, ma a chi non piace può liberamente scegliere di abbandonarci. Però probabilmente la campagna elettorale a qualcuno ha fatto aumentare la pressione e siccome capisco che gli interessi in gioco sono tanti e, nello stesso tempo, qualcuno intuisce che il sottoscritto non si fa “gestire”, a differenza di altri, da nessuno o che il gruppo potrebbe non essergli amico, quando al contrario personalmente cerco di essere quanto più possibile imparziale, preferisce alzare il livello passando da frasi di “auguri” per una brutta morte, a “fatti i fatti tuoi che campi cent’anni” o ad altri “consigli” simil squallidi, passatemi il termine. Siccome non è mio costume minacciare querele, è giusto che si sappia che certi metodi militaristici o di puro squadrismo con me non funzionano; al posto loro eviterei di insistere, chi mi conosce sa che con me si ottiene l’effetto contrario. La giacchetta hanno provata in tanti a tirarla, adesso, dopo il rifiuto, cerchino di mantenere un profilo leale e corretto così come sono stato io nel rifiutare certe proposte; ho anche detto che, al netto di una candidatura sicura, preferisco mantenere fede a quanto detto in questi anni e cioè che il gestire il gruppo non era e non è finalizzato a mire politiche. Una cosa dovrebbero sapere, per me quello che conta maggiormente è la libertà, a 360 gradi, mai e poi mai mi venderei o venderei il gruppo per un mio vantaggio, mai e poi mai metterei a tacere la mia voglia di dire liberamente la mia, mai e poi mai accetterei il fatto che prima di parlare dovrei sentire cosa ne pensa il mio “padrino”, mai e poi mai rinuncerei a guardarmi allo specchio, mai e poi mai rinuncerei a cercare di essere libero nell’esprimere il mio pensiero …insomma mai e poi mai mi venderei. Le mie idee viaggiano con me e nessuno si permetta o provi di mettermi un bavaglio. Se un domani avessi voglia di candidarmi, sceglierei io con chi e come, precisando che sono e voglio restare un uomo libero. Riflettiamo bene ed abbassiamo i toni…è meglio per tutti. Ad Maiora
Sergio Cirlinci