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Ponte sulla stretto, Salvini rilancia: “Va fatto usando il Recovery fund”

Redazione 2

Ponte sulla stretto, Salvini rilancia: “Va fatto usando il Recovery fund”

Mer, 17/02/2021 - 09:07

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Quello del Recovery fund “per il Mezzogiorno è una occasione storica per passare dalle promesse mancate e dai soldi a pioggia agli amici a un piano di rilancio vero che parta da lavoro e infrastrutture”.

Lo afferma Matteo Salvini in una intervista al Quotidiano del Sud. “Servirà equilibrio e logica di sistema, cogliendo l’occasione di liberare dai cassetti le decine di progetti che devono tramutarsi in cantieri, strade, viadotti, ferrovie, investimenti per lo sviluppo strutturale dell’intero Paese. Prima vediamo cosa serve realmente al Sud, e poi quanto serve. Tra le prime cose cito il Ponte sullo Stretto.

Dopo anni di chiacchiere mi piacerebbe che fosse la Lega a realizzare questo grande opera che significa sviluppo, efficienza, 100mila posti di lavoro, dimezzamento dei tempi di collegamento tra Roma e Palermo. Miliardi ben spesi. Con le necessarie infrastrutture, il Sud ha tutte le carte in regola, non solo per crescere economicamente, ma anche per diventare una fondamentale piattaforma a sostegno della manifattura e dell’industria dislocata nelle regioni settentrionali.

Questo è ciò che intendo quando dico equilibrio e logica di sistema. Ma bisogna fare presto. Abbiamo perso fin troppo tempo. Anche per questo oggi (ieri, ndr) ho parlato con i governatori Spirlì e Musumeci”.

Ed il Ponte, per il leader della Lega, dovrebbe essere costruito con l’acciaio prodotto dall’ex Ilva: “Il modello Genova, nato sull’emergenza, è il modello vincente. Per metterlo a regime non servono deroghe europee, ma è sufficiente sfrondare il codice degli appalti ribaltandone l’assurda prospettiva che al momento subordina tempi, efficienza e responsabilità a una mole di burocrazia immensa, la stessa che spesso scoraggia i migliori investitori stranieri e italiani dal partecipare alle gare.

Sono sicuro che il presidente Draghi saprà trovare la formula adeguata per archiviare lungaggini, polemiche e ritardi e dare un deciso colpo di acceleratore allo sviluppo del nostro Paese.

Il Ponte ad esempio, costruito in acciaio nel rispetto dell’ambiente, tre corsie per ogni carreggiata più due binari, utilizzerebbe l’acciaio prodotto a Taranto per 4 anni e garantirebbe a breve un recupero di tutti i costi sostenuti, con benefici anche per i porti di Gioia Tauro e di tutta la Sicilia per la distribuzione di merci in Europa”.

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