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Italia, povertà. Domina: dal 2019 a 2020, tasso sale da 31% a 45%

La povertà è in crescita ed è urgente maggior sostegno a famiglie e disabili Il 28% dei pensionati sotto la soglia dei 10mila euro lordi, pochissimi anziani non autosufficienti possono permettersi una badante. E’ questo l’appello che il sindacato DOMINA rivolge al governo, ricordando le parole del Premier, Mario Draghi nel suo discorso programmatico: per rispondere alle necessità del Paese, occorre ”avvicinarsi ai problemi quotidiani delle famiglie”. Tra le questioni più preoccupanti la povertà, la cui incidenza in un anno (dal 2019 al 2020) passa dal 31% al 45%.

”Tra i nuovi poveri, lo sottolinea ancora Draghi, aumenta il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, delle persone in età lavorativa, di fasce di cittadini finora mai sfiorate dall’indigenza. E gli anziani non se la passano meglio”, afferma DOMINA. L’Osservatorio nazionale DOMINA, nel suo Rapporto annuale 2020 sul lavoro domestico, ha pubblicato i dati del Ministero delle Finanze che fotografano la condizione dei pensionati italiani.

Il 28,3% percepisce meno di 10mila euro annui e il 66,1% è sotto la soglia dei 20mila (e si tratta di redditi lordi). Pochi anziani, dunque, possono permettersi badanti a tempo pieno o colf per più di qualche ora a settimana. Le persone non autosufficienti che possono permettersi un’assistenza contando solamente sulla propria pensione, per esempio, sono tra il 6 e l’8% se si avvalgono di lavoratori non formati. Nel caso di personale preparato la percentuale si abbassa al 4%.

L’Italia è tra i Paesi europei che spendono meno per famiglia, infanzia e disabilità. Tra il 2008 e il 2013 la percentuale del Pil destinata a queste tre voci è rimasta sempre compresa tra il 2,5% e il 2,9%, per poi registrare un piccolo aumento (+0,4 punti) nel 2014. Negli ultimi quattro anni il valore è rimasto pressoché costante, attestandosi nel 2017 al 3,4%. Siamo molto lontani dai valori dei Paesi scandinavi (Danimarca 8,4%, Svezia 6%, Finlandia 5,8%), ma anche dalla media Ue (4,3%).

Per Lorenzo Gasparrini, segretario generale di DOMINA, ”investire sulla famiglia significa scommettere sul futuro del Paese”. ”Perciò chiediamo alle ministre Elena Bonetti ed Erika Stefani – continua Gasparrini – di dare continuità al lavoro durante il Governo Conte II, nonché concretezza ai buoni propositi del Presidente del Consiglio, mettendo in campo maggiori politiche di sostegno che possano anche rilanciare il settore del lavoro domestico”. 

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