Gli alunni dell’IIS Volta di Caltanissetta, diretto da Vito Parisi, hanno risposto alla call to action #Leparolechesiamo, la scuola che vogliamo lanciata da Mondadori Education e il Nuovo Devoto-Oli in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore e Intesa Sanpaolo.
Si tratta della terza edizione del concorso per le scuole promosso per proporre “azioni trasformative in ottica interdisciplinare”.
Da Caltanissetta hanno contribuito al cambiamento studenti appartenenti a differenti indirizzi di studio ma tutti accomunati dal desiderio di “contribuire raccontando le loro idee e per fare la differenza”. Si tratta di Davide Montanti, Giulia Mastrosimone, Asia Loria, Giulia Carrubba, Alice Nicosia, Luca Tramontana, Luigi Dell’Utri, Marco Leonardi, Simone Zigarelli, Gabriele Pilato, Gioele Minnella e Anthony Mirabile.
“L’adolescenza è il momento del progettare, del pensare e del pensarsi al futuro, ma questa apertura al domani non è sempre semplice – dichiara Emanuela Confalonieri, docente di psicologia dello sviluppo e dell’educazione di Università Cattolica del Sacro Cuore –. Da qui l’idea di proporre il Future Lab agli studenti. Dal lavoro è emerso che i ragazzi sognano una scuola che li aiuti a individuare i propri interessi e a trasformarli in competenze attraverso percorsi più individualizzati. Nei loro progetti propongono corsi di gestione finanziaria, educazione politica, tecnologia, lavori di gruppo sulla “arte di relazionarsi” per superare insicurezze e imparare a rispettarsi. Sollecitare possibili “emergenti” in questa fase delicata e drammatica del nostro convivere sociale non è un lusso, né una fantasiosa perdita di tempo”.
Il gruppo promotore ha coinvolto 190 ragazzi di quarta superiore in 13 scuole, da Enna a Foggia, da Lecce a Milano, da Prato a Napoli, da Rho a Catania e a Caltanissetta, in un format unico e innovativo – i Future Lab – condotti dai sociologi e dagli psicologi del TraiLab dell’Università Cattolica.
Come dovrà essere la scuola del futuro?
“I ragazzi del nostro istituto sono stati invitati a riflettere sugli scenari del futuro della scuola – ha spiegato la docente Adriana Valenza, indicata dal dirigente scolastico Vito Parisi come referente del progetto insieme alla professoressa Monica Alaimo-. Hanno ipotizzato una scuola basata sul sistema americano nel quale gli studenti sono liberi di scegliere i corsi da seguire secondo le loro inclinazioni e gusti. Un’istituzione che non li faccia sentire prigionieri del voto ma che permetta, piuttosto, di far emergere la loro creatività nel settore che più li attrae. L’aspetto che più ha interessato i ragazzi è stato quello di essere stati ascoltati e di sentirsi partecipi del cambiamento”.
“Questo progetto per noi è un’occasione per poter contribuire al miglioramento di un ambiente e una realtà che noi viviamo quotidianamente e, dunque, conosciamo molto bene. Non capita spesso di poter partecipare a un incontro formativo con partner di così alto livello – ha raccontato Luigi dell’Utri, uno degli studenti che hanno partecipato il progetto -. Per tutti noi è stata un’opportunità per conoscere nuove persone e confrontarci insieme. Nonostante tutte le difficoltà causate dalla Didattica a Distanza abbiamo trovato un’intesa e un buon affiatamento tra noi membri del gruppo. Dopo i primi approcci conoscitivi abbiamo iniziato a scoprirci un po’ per volta anche se soltanto attraverso uno schermo. Abbiamo apprezzato la voglia di dialogare anche al di là degli incontri formali programmati insieme alle docenti. Siamo molto soddisfatti del risultato finale. Ovviamente vincere sarebbe il sogno di tutti noi ma siamo realisti: questo è un progetto molto ambizioso e i concorrenti motivati e determinati come noi. Partecipare, per noi, è già una vittoria”.
“Nell’impegno di Intesa Sanpaolo – ha dichiarato Elena Jacobs, responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università Intesa Sanpaolo – c’è da sempre l’attenzione ai giovani, alla loro formazione e al successivo accesso al mondo del lavoro, elementi entrati a pieno titolo nel nostro Piano di Impresa. Con il coinvolgimento in questa importante iniziativa, anche dal punto di vista progettuale, il Gruppo conferma la propria vicinanza agli studenti con progetti mirati e adatti alle differenti fasce d’età per aiutarli ad affrontare con sicurezza le sfide del futuro e cogliere le opportunità di crescita formativa e personale”.
Nei 15 laboratori tematici, curati con un preciso metodo scientifico, mira a far seguire un percorso a tappe utile a stimolare negli allievi un’analisi critica del presente (Distopia, fase critica), proporre alternative per superare le criticità individuate (Utopia, fase dell’immaginazione) e individuare gli elementi che permettano di avvicinarsi ai futuri desiderati (Possibili desiderabili, fase dell’implementazione). Un lavoro fatto di immagini, video, testimonianze e racconti, che saranno raccolti in un e-book, dal quale emerge che se da una parte i ragazzi stessi continuano a credere nella scuola come istituzione formativa della loro identità, dall’altra ne percepiscono con sofferenza un distacco dai loro bisogni e desidererebbero una scuola più attuale, più capace di motivarli e di inserirli nella complessità del mondo, più capace di rispetto per i più giovani, per l’ambiente, per chi è in difficoltà.
I risultati di questa inedita survey – la prima analisi qualitativa su un campione così ampio di ragazzi ai tempi del COVID-19, che è stato un elemento di forte destabilizzazione – servono ora a elaborare le indicazioni per la seconda fase del concorso, quella della restituzione: una call to action alle scuole di tutta Italia di ogni ordine e grado, che chiama a raccolta gli studenti in una challenge per elaborare un progetto concreto sulla scuola che vorranno, formulato intorno alle tre direttrici fondamentali per uno sviluppo armonioso: innovazione, sostenibilità, inclusione. Un progetto che ribadisce la centralità della scuola nella costruzione di un futuro, offre la possibilità di coinvolgere i giovani di tutte le classi sociali e di tutte le provenienze e mira a colmare il gap che ancora oggi fa sì che gli studenti e i bambini più disagiati partano con il freno a mano tirato nella corsa della vita.
C’è tempo fino al 16 aprile per dar vita alle proposte. Un board di esperti delle istituzioni coinvolte selezionerà poi i 10 progetti più interessanti, che verranno sottoposti al giudizio della community di Mondadori Education e Nuovo Devoto-Oli. Tra questi, nella terza fase del concorso, quella attuativa, i tre progetti che risulteranno vincitori verranno presentati alle istituzioni scolastiche e, attraverso la ricerca di opportuni finanziamenti, accompagnati alla realizzazione. “Abbiamo voluto ascoltare la voce degli studenti – ha concluso Paolo Reniero, direttore marketing e digital della casa editrice -, accompagnandoli nell’ideare e realizzare dei progetti concreti che possano contribuire a costruire un domani migliore. Perché la scuola è il nostro futuro e il luogo dal quale ripartire insieme”