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Medici senza frontiere compie 50 anni: le tappe dell’organizzazione assistenzialistica

Nel 2021 Medici Senza Frontiere compie 50 anni. Fondata nel dicembre del 1971 a Parigi da medici e giornalisti, tra cui Bernard Kouchner, fu insignita con il Nobel per la pace nel 1999 “in riconoscimento del lavoro umanitario pionieristico realizzato in vari continenti” e per onorare il suo staff medico, che ha lavorato in più di 80 paesi e curato decine di milioni di persone.

Di seguito, le tappe che hanno portato l’organizzazione ad essere riconosciuta a livello internazionale per i traguardi raggiunti in ambito medico, scientifico e umanitario.

-1971: Medici senza Frontiere nasce ufficialmente il 22 dicembre con 300 volontari, compresi i 13 medici e giornalisti fondatori. Ha due scopi principali: da un lato salvare vite umane, dall’altro raccontare e denunciare i contesti in cui lavora.

-1972: la prima missione è in Nicaragua, a Managua, dove un terremoto distrugge gran parte della città e uccide tra 10.000 e 30.000 persone.

-1975: fornisce assistenza medica nella sua prima missione di intervento su larga scala in favore dei rifugiati cambogiani in fuga dal regime dei Khmer Rossi.

-1979: in occasione dell’Assemblea generale annuale, si vota per decidere se Msf sarebbe dovuta diventare più organizzata o rimanere un gruppo di medici guerriglieri. L’ottanta per cento vota a favore della prima possibilità.

-1980: la Russia invade l’Afghanistan e Msf avvia delle attività transfrontaliere per portare assistenza medica ai civili.

-1984: lancia un massiccio programma nutrizionale in Etiopia, da cui viene espulsa dopo aver denunciato il dirottamento degli aiuti umanitari e il trasferimento forzato della popolazione da parte del governo.

-1991: avvia il più grande intervento di soccorso mai realizzato prima dall’organizzazione, fornendo assistenza in Turchia, Iran e Giordania agli sfollati curdi in seguito alla Guerra del Golfo.

-1993: nasce Medici Senza Frontiere Italia

-1994: Msf resta a Kigali, in Ruanda, durante il genocidio di oltre 800.000 Tutsi e Hutu moderati e prende una decisione senza precedenti chiedendo l’intervento militare.

-1999: viene insignita del Premio Nobel per la pace, e sfrutta la visibilità e il premio in denaro per lanciare la Campagna per l’accesso ai farmaci essenziali.

-2001: inizia a fornire farmaci antiretrovirali ai malati sieropositivi in sette paesi.

-2002: avvia il più grande intervento della sua storia durante la carestia in Angola, con 200 operatori internazionali e più di 2 mila locali in azione in tutto il paese.

-2010: il maggior intervento d’emergenza nella storia di Msf, per il terremoto ad Haiti, porta a curare, nei primi sei mesi, 358.000 persone ed effettuare 15 mila interventi chirurgici.

-2014: mette in piedi il più grande intervento mai realizzato per arginare l’epidemia di Ebola in 6 paesi dell’Africa occidentale.

-2020: Dopo aver offerto la disponibilità alla taskfoce del governo italiano a dare un supporto alla risposta al coronavirus, Msf ha iniziato a marzo un intervento nel lodigiano, epicentro della crisi, per supportare gli ospedali di Lodi, Codogno, Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano, e nella Regione Marche per supportare le strutture per anziani.

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