Il 27 gennaio è la giornata internazionale dedicata alla “Memoria” e alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto. L’I.I.S.S. “Sebastiano Mottura” di Caltanissetta, in linea con le direttive internazionali mirate a promuovere competenze di cittadinanza, ha scelto di affrontare questa tematica con gli studenti organizzando degli appuntamenti dedicati.
Il dilagare della pandemia da Covid 19, da ormai quasi un anno, però, ha svuotato le scuole e allontanato gli studenti dalle aule. La didattica a distanza, attraverso le piattaforme digitali, ha cercato di compensare l’assenza fisica ma questo, a volte, non basta.
La dirigente scolastica Laura Zurli, dunque, ha deciso di
avviare un’iniziativa che ha voluto simbolicamente chiamare “la comunicazione
del cuore”.
Gli studenti, infatti, non devono imparare a comunicare soltanto nozioni in ambito linguistico e scientifico ma anche relazionale e sociale. Una “Comunicazione” orientata verso un approccio globale che deve racchiudere eventi sia gioiosi sia dolorosi “per non dimenticare l’Umanità”.
“Tutto è iniziato in occasione della Giornata dedicata ai giudici Falcone e Borsellino – ha raccontato la dirigente -. È stato un momento molto triste perché i ragazzi non erano con noi, ci trovavamo a dover sensibilizzare su una tematica così importante senza poter vivere un contatto nel mondo reale. Noi temevamo che l’allontanamento dei ragazzi dalla scuola potesse ripercuotersi in una distanza comunicativa. Abbiamo, dunque, fatto realizzare un grande striscione che abbiamo appeso nel cortile antistante l’ingresso del plesso scolastico del museo mineralogico. In quell’occasione abbiamo anche deposto una corona di fiori. Volevamo sottolineare che bisogna sempre affrontare le situazioni, anche se pericolose. Proprio come hanno fatto i due giudici uccisi dalla mafia”.
L’iniziativa è stata molto apprezzata non soltanto dalla comunità scolastica ma anche dalla cittadinanza. Ed è per questo che la dirigente ha deciso di replicare questa esperienza in occasione di alcune, simboliche, giornate celebrative come, ad esempio, la giornata della memoria.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno temporaneamente ceduto il posto a Liliana Segre, senatrice a vita, superstite dell’Olocausto, testimone della Shoah italiana ma anche simbolo di rivincita e di riscatto dell’umanità.
Accanto all’immagine della Segre e del sopravvissuto Shlomo Venezia primeggia la citazione della senatrice: “La memoria rende liberi” che riprende l’insegna del campo di Aushwitz “Il lavoro rende liberi”.
Nel pomeriggio, nell’evento organizzato dalla professoressa Stefania Mastrosimone, gli studenti dialogheranno con Sonia Lipani, autrice di un libro testimonianza nel quale si racconta l’esperienza del nonno Mario Lipani, militare italiano deportato e morto in un campo di prigionia in Germania e di Shlomo Venezia, ebreo greco sopravvissuto all’Olocausto.
La referente del progetto Stefania Mastrosimone, coinvolgendo alcuni studenti, ha realizzato un video sulla storia di Jona Oberski, che ha vissuto l’esperienza dei Lager da bambino e, sopravvissuto, ha raccolto la sua vita in un romanzo autobiografico poi trasposto cinematograficamente nel film “Jona che visse nella balena”. Nel video realizzato è presente anche un contributo di Roberto Faenza che è intervenuto sia in veste di professionista e regista del film sia in veste di esperto della cultura ebraica essendo figlio di madre ebrea e cugina di secondo grado di Primo Levi.
Nella giornata del 28 gli studenti delle quinte classi seguiranno un incontro in videoconferenza organizzato dalla Prefetta di Caltanissetta Cosima Di Stani che ospiterà un sopravvissuto dei campi di concentramento.
“Sicuramente non ci fermeremo – ha concluso la dirigente -. Proporremo altre azioni di sensibilizzazione sociale attraverso questi grandi striscioni che invitano alla riflessione non soltanto i nostri alunni ma tutte le persone che transitano davanti”.