In tempi di Covid, sono molti i nisseni che scelgono di festeggiare l’arrivo del 2021 ordinando a casa le pietanze da consumare con i familiari.
Una soluzione quella dei cibi da asporto che non ha trovato impreparati i titolari degli esercizi di gastronomia e di ristorazione, dei forni, delle pasticcerie e delle macellerie, anche se i consumi rispetto allo scorso anno sono calati.
C’è comunque chi sta vendendo i propri prodotti abbastanza bene. E’questo il caso di Davide Scancarello, titolare della pasticceria “Tentazioni e Sapori” di via Libertà 176 che “sta lavorando a tempo pieno”: «Per noi è sicuramente un bel momento – dice il titolare, che esporta le sue prelibatezze in nove Paesi esteri ed in tutti e cinque i continenti – i nostri clienti ci stanno pensando per tempo a fare delle ordinazioni e stiamo facendo gli straordinari per accontentarli.
Ci chiedono i nostri torroni, le paste di mandorle e le cassate, oltre alle scorzette di arance che vengono utilizzate anche come piccoli gustosi assaggini …».
Soddisfatto delle vendite in questi giorni anche Roberto Giordano, titolare della macelleria “La Buona Carne” di via Don Minzoni 31: «Con i ristoranti costretti alla chiusura i nostri clienti – assicura – ci stanno ordinando di tutto, e noi stiamo facendo in modo di non farci trovare impreparati. Tra le richieste più frequenti che ci vengono fatte anche quelle riguardanti spiedini, falsi magri, cosciotti di agnello o di coniglio, pollo, gallina faraone e anatra ripiena, e poi della carne per cibi che seguono la tradizione come quella di agnello e capretto. La salsiccia? Quella piace a tutti e viene richiesta a metro …».
«L’asporto a tutto gas è richiestissimo» dice Michele Tornatore, titolare del ristorante “Sale e Pepe” ospitato a Villa Barile. «Quest’anno dopo il menù di carne preparato a Natale, per il cenone di Capodanno abbiamo ne abbiamo previsto uno menù di pesce che viene molto apprezzato dai nostri clienti e che prevede un antipasto, due primi, un secondo ed il dolce a soli 35 euro. Certo non stiamo raggiungendo i numeri degli anni passati, ma considerato il momento che stiamo passando non ci lamentiamo…».
Molto contento anche Alessandro Savoja, titolare di una attività storica di buona gastronomia esercitata da 50 anni alla “Badia” in corso Vittorio Emanuele 7, che con l’anno nuovo aprirà un altro punto di ristorazione in viale della Regione 10: «Per noi sta andando benissimo – dice Savoja assieme ai suoi collaboratori – a Natale abbiamo aumentato di molto le richieste fatte dai nostri clienti di pietanze da asporto, ed anche in queste ore stiamo ricevendo diverse prenotazioni anche perché abbiamo preparato un menù “libero” ma con piatti di qualità a prezzi convenienti che sembra soddisfare moltissimo i nostri clienti. Numerose le richieste di rosticceria…».
«Non potendo aprire la sala di ristorazione – dice Giuseppe Amico, titolare di un panificio in via Redentore 3 – lavoriamo con le prenotazioni, specialmente di pietanze tipiche nissene come quelle riguardanti i cardi ed i broccoli fritti ed i carciofi. Numerose pure le richieste di prodotti di rosticcerie (pizzette, arancine e calzoni) che le famiglie preferiscono mangiare a tarda notte, magari dopo aver consumato precedentemente la cena. E’ un periodo particolare ed è per questo che dobbiamo accontentarci …».
«Ci stiamo difendendo – dice Bruno Bella, titolare del bar-pasticceria di viale Conte Testasecca 2, attività che si tramanda di generazione in generazione da cento anni – certo rispetto alle festività natalizie degli anni passati l’attività è un poco più contenuta, ma i nisseni ci tengono a mantenere le tradizioni e a mangiare in questo periodo un buon dolce e dei panettoni di qualità: e noi cerchiamo di mantenere questo standard, per cui abbiamo dei riscontri positivi».
«Un calo nelle vendite c’è stato – dice Edmondo Genova, un giovane che ha integrato l’attività di fornaio svolta da 60 anni a Delia anche in città in viale della Regione 178 – ma noi manteniamo la nostra clientela con prodotti artigianali fatti all’antica, e quindi proponendo pane casereccio cotto con rami di ulivo a lievitazione naturale, “cuddruredda” e, in questo caso, anche panettoni che ormai abbiamo esaurito del tutto».
«Le vendite sono diminuite notevolmente – rileva Angelo Purpero assieme al collaborato Michele Messina del barpasticceria-tabaccheria “Opera” di via Paladini 152 – ci sono poche persone in giro. Piuttosto che richieste di dolci ne riceviamo di più per i caffè e per i pacchetti di sigarette»